Iniziative di Azione in tutta Italia per combattere la violenza sulle donne
Roma e altre 20 piazze italiane sono state il palcoscenico di un’iniziativa promossa da Azione, il movimento politico degli Under 30. Nella capitale, durante una manifestazione, sono stati letti i nomi delle 106 donne uccise quest’anno, una ogni tre giorni.
La deputata Giulia Pastorella ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla persistenza di questa triste ricorrenza: “Il problema è che siamo ancora qui, questa ricorrenza dovrebbe sparire, così come non dovrebbero esserci strumentalizzazioni, anche per rispetto alle vittime”. Valentina Grippo, anch’essa deputata di Azione, ha sottolineato l’importanza delle azioni concrete: “i tasselli del puzzle devono andare tutti al loro posto”.
Durante l’evento, il consigliere regionale Alessio d’Amato ha richiamato l’attenzione sulla Convenzione di Istanbul, che sancisce il diritto delle donne di essere libere: “Siamo qui per ricordare la Convenzione di Istanbul, ovvero il diritto delle donne di essere libere: dobbiamo farlo ogni giorno non solo in nome di Giulia Cecchettin ma anche di Marsha Amini e di tutte le donne iraniane e afgane che lottano contro regimi. In Italia, bisogna potenziare i centri antiviolenza e per farlo bisogna batterci a livello comunale e regionale”. Flavia De Gregorio, capogruppo di Azione in Comune, ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica: “Va sostenuto il difficile percorso di sensibilizzare l’opinione pubblica, serve un cambiamento culturale e questo non significa essere contro gli uomini”. Secondo De Gregorio, le case rifugio, che attualmente dispongono solo di 50 posti letto, dovrebbero arrivare ad averne 250.
Infine, la presidente di Azione, Mara Carfagna, ha sottolineato l’importanza di essere consapevoli dei segni della violenza: “Ognuno di noi deve essere attrezzato per riconoscere i segni della violenza: dietro ad ogni donna violata c’è il fallimento della società”.
L’iniziativa di Azione ha dimostrato l’impegno di giovani politici e attivisti nel combattere la violenza sulle donne. È necessario un impegno costante per sensibilizzare l’opinione pubblica, potenziare i centri antiviolenza e garantire un numero adeguato di posti letto nelle case rifugio. Solo attraverso un cambiamento culturale e una maggiore consapevolezza, sarà possibile porre fine a questa triste realtà che affligge la società.