A Milano, la mostra esplora il legame tra arte novecentesca e cultura etrusca

mostra alla fondazione rovati esplora il legame tra arte etrusca e novecento, con opere di artisti italiani e reperti archeologici fino al 3 agosto 2025.
"Mostra a Milano che esplora il legame tra arte novecentesca e cultura etrusca." "Mostra a Milano che esplora il legame tra arte novecentesca e cultura etrusca."
mostra a milano esplora il legame tra arte novecentesca e cultura etrusca, un viaggio affascinante tra passato e presente

Un viaggio nell’arte etrusca al palazzo rovati

La Fondazione Rovati di Milano si trasforma in un vibrante palcoscenico per l’arte e la storia, presentando una mostra che indaga il profondo legame tra l’arte del Novecento e la cultura etrusca. Fino al 3 agosto 2025, i visitatori hanno l’opportunità di intraprendere un affascinante viaggio che unisce reperti archeologici a opere di artisti di spicco come Gio Ponti, Arturo Martini, Giacomo Manzù e Mario Schifano.

Un progetto in evoluzione

Questa esposizione segna il secondo capitolo di un progetto più ampio, intitolato “Gli etruschi del Novecento”, che ha preso avvio al Mart di Rovereto, dove si è concluso il 16 marzo. A differenza della prima parte, questa volta l’accento è posto principalmente sugli artisti italiani, sfruttando al meglio gli spazi della fondazione.

Un accostamento affascinante

Nel suggestivo ipogeo dedicato alla collezione etrusca, i visitatori possono ammirare un intrigante accostamento tra i buccheri, i vasi neri tipici dell’antichità, e le opere di Duilio Cambellotti e Gio Ponti, realizzate in collaborazione con Carlo Alberto Rossi. Tra i pezzi esposti, si distinguono anche gli askos, antichi vasi dalla forma distintiva, reinterpretati in chiave contemporanea.

Influenze futuriste

La riscoperta artistica degli etruschi, come sottolinea Giulio Paolucci, curatore della mostra insieme a Lucia Mannini, Anna Mazzanti e Alessandra Tiddia, è profondamente influenzata dal futurismo. Questo movimento ha visto negli etruschi un simbolo di unità nazionale, essendo stati il primo popolo a unire l’Italia. Un momento cruciale per l’etruscologia è stato il ritrovamento nel 1916 dell’antica Veio, dove sono state rinvenute statue di grande valore, tra cui l’Apollo policromo e la testa di Bellerofonte, entrambi esposti in mostra.

Un percorso di scoperta

Al primo piano della fondazione, si snoda un percorso che racconta la fortuna degli etruschi nel Novecento. Tra i pezzi esposti, spicca il manifesto della diciannovesima esposizione internazionale di arte contemporanea di Venezia del 1934, che ritrae Apollo, e i materiali della mostra “Arte e civiltà etrusca”, che nel 1955 ha fatto tappa a Milano dopo un tour europeo. Un altro momento significativo è rappresentato dalle nove mostre del 1985 a Firenze, intitolate “Buongiorno etruschi”, che hanno ispirato l’opera “The Etruscan Scene: Female Ritual Dance” di Andy Warhol, presente nella collezione della Fondazione. Non mancano nemmeno gli appunti di Gio Ponti del 1924, arricchiti da schizzi tratti dal museo archeologico di Firenze.

Un legame che continua

La mostra si estende oltre gli anni ’50, abbracciando anche gli anni ’80, con opere di artisti come Paolo Gioli e Alighiero Boetti, dimostrando che la storia del legame tra arte e cultura etrusca continua a essere scritta. Questo invito alla riflessione su un patrimonio che affonda le radici nel passato, ma che continua a ispirare il presente, è un’opportunità imperdibile per il pubblico.

Change privacy settings
×