Aboliti i test di ammissione per Medicina: il nuovo decreto introduce un semestre libero.

abolizione del numero chiuso per corsi di laurea in medicina e settori affini a partire dal 2025, con un nuovo sistema di accesso più flessibile e opportunità di esplorazione accademica.
"Immagine che illustra l'abolizione dei test di ammissione per Medicina e l'introduzione di un semestre libero, secondo il nuovo decreto." "Immagine che illustra l'abolizione dei test di ammissione per Medicina e l'introduzione di un semestre libero, secondo il nuovo decreto."
"Scopri il nuovo decreto del 2025 che abolisce i test di ammissione per Medicina, introducendo un semestre libero per gli aspiranti medici."

Una svolta storica per l’accesso ai corsi di laurea

Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato un decreto che segna un momento cruciale per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria, e Medicina Veterinaria. A partire dall’anno accademico 2025/2026, il tanto discusso numero chiuso sarà abolito, dando inizio a un semestre libero per gli studenti.

Le dichiarazioni di Bernini

Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha evidenziato l’importanza di questa riforma, sottolineando che il nuovo sistema di accesso sarà più flessibile e accessibile. “Il numero chiuso, come lo abbiamo conosciuto finora, non esiste più. Stiamo passando a un modello di accesso aperto, che si adatta ai fabbisogni del settore”, ha dichiarato Bernini durante una conferenza stampa. La riforma prevede un incremento graduale di 30.000 posti disponibili nei prossimi sette anni, rispetto ai dati del 2023, per garantire una formazione adeguata e sostenibile.

Il semestre libero e le nuove iscrizioni

Durante il semestre libero, gli studenti dovranno iscriversi anche a un altro corso di laurea o laurea magistrale a ciclo unico in ambito biomedico, sanitario, farmaceutico o veterinario. Questa iscrizione sarà gratuita per il primo semestre, permettendo agli studenti di esplorare diverse aree di studio. Sarà anche possibile scegliere corsi al di fuori dell’area delle Scienze della Salute.

Il semestre filtro e i crediti formativi

Il semestre filtro, comune a tutti gli studenti, permetterà di studiare materie fondamentali nelle scienze biologiche, chimiche e fisiche. Le specifiche delle materie saranno definite tramite un decreto ministeriale, in collaborazione con il Consiglio Universitario Nazionale (CUN). Gli studenti dovranno conseguire almeno 18 crediti formativi universitari (CFU) durante questo periodo. Le università, mantenendo la loro autonomia, stabiliranno le modalità di erogazione della didattica, che potrà includere anche modalità di insegnamento a distanza.

Accesso al secondo semestre e valutazione

L’accesso al secondo semestre sarà subordinato al superamento degli esami del semestre filtro e alla posizione nella graduatoria nazionale, stilata in base ai voti ottenuti. Ulteriori dettagli sulla formazione di questa graduatoria saranno forniti in un successivo decreto. Per garantire equità, saranno previsti esami standardizzati a livello nazionale, seguendo modelli di valutazione internazionali.

In caso di insuccesso negli esami o di non idoneità nella graduatoria, gli studenti potranno continuare i loro studi nel secondo corso di laurea scelto. Le università potranno riconoscere i CFU ottenuti durante il semestre filtro, consentendo così un percorso formativo più flessibile.

Limitazioni per i corsi in lingua inglese

È importante notare che, per il momento, queste nuove regole non si applicheranno ai corsi di laurea in lingua inglese offerti da università statali o non statali legalmente riconosciute.

Bernini: “Il numero chiuso è infranto”

Nel suo intervento, Bernini ha messo in luce come questa riforma rappresenti un cambiamento radicale nel panorama universitario italiano. “Stiamo eliminando i test di accesso, che erano più selettivi che formativi. Con il semestre caratterizzante, accoglieremo tutti gli studenti che si iscrivono”, ha affermato. La ministra ha anche sottolineato l’importanza di un sistema di valutazione uniforme, per ridurre il rischio di disparità tra gli atenei.

La riforma non riguarda solo l’accesso, ma anche la qualità della formazione. “Investiremo risorse per garantire che le strutture siano pronte ad accogliere gli studenti, non solo durante il semestre caratterizzante, ma anche in seguito”, ha aggiunto Bernini.

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