La questione dell’accessibilità abitativa nelle metropoli italiane è un tema di crescente rilevanza, poiché colpisce un milione di famiglie con un reddito annuo di 24 mila euro o meno. L’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni 2025, redatto dall’ANCE, ha rivelato dati allarmanti riguardanti le città di Milano, Roma e Firenze, dove le difficoltà nell’acquisto di un’abitazione stanno diventando insostenibili.
Una realtà difficile per l’acquisto della casa
Secondo l’ufficio studi dell’ANCI, per le famiglie che percepiscono un reddito ridotto, la possibilità di acquistare una casa nelle città grandi si fa sempre più lontana. Le analisi mostrano che chi deve sottoscrivere un mutuo per compiere questo passo può arrivare a spendere fino al 50% del proprio reddito mensile, un peso significativo per stabilire un equilibrio finanziario. La situazione diventa ancora più critica per il 20% delle famiglie a più basso reddito, che si trova costretta a impegnare oltre i due terzi delle proprie entrate per il pagamento delle rate.
Questi dati non solo mettono in luce la difficile realtà abitativa, ma evidenziano le conseguenze di una crisi economica più ampia, che colpisce in modo disproporzionato le fasce più vulnerabili della popolazione. Questo scenario potrebbe portare a un aumento delle disuguaglianze sociali e all’esclusione economica, fattori che richiedono un intervento tempestivo da parte delle istituzioni.
La questione degli affitti nelle aree urbane
Oltre alla difficoltà di acquisto, le famiglie con un reddito limitato si trovano a fronteggiare anche il problema degli affitti che lievitano vertiginosamente. Per molte di loro, dare il via a una locazione nelle grandi città rappresenta una sfida quasi impossibile. I dati esposti facendo riferimento allo studio dell’ANCI rivelano che, per garantire un’abitazione in affitto, occorre spesso destinare quasi la metà delle entrate mensili, una situazione insostenibile per coloro che già affrontano difficoltà economiche.
Per chi è parte della fascia di reddito più bassa, la questione diventa ancora più critica, arrivando a superare il 50% del reddito disponibile. Queste statistiche evidenziano una realtà abitativa insostenibile che aumenta la pressione su famiglie già in situazioni precarie, limitando loro la possibilità di accedere a spazi di vita dignitosi.
Le tensioni crescenti nel mercato in affitto portano a un aumento delle richieste per soluzioni abitative temporanee, come la condivisione degli spazi, un segnale ancor più forte della necessità di affrontare il problema in modo efficace. È imperativo che si interroghino le politiche abitative per trovare risposte concrete alle istanze di chi vive in queste città sempre più immobilizzate da sfide economiche.
Questi dati, pubblicati nell’Osservatorio congiunturale dell’ANCI, delineano un quadro preoccupante, esortando a considerare riforme significative nel settore, al fine di migliorare l’accessibilità e garantire che un’abitazione dignitosa non resti un sogno per una parte consistente della popolazione.