Il panorama accademico italiano sta per affrontare un cambiamento radicale, in particolare per i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria e Medicina Veterinaria. Recentemente, la Camera dei Deputati ha approvato una legge che rivoluziona le modalità di accesso a questi corsi, abolendo i tradizionali test di ingresso. Come confermato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, il nuovo sistema prevede un primo semestre aperto a tutti, permettendo a chiunque desideri iscriversi di farlo. Solo nel secondo semestre si passerà a un numero programmato di accesso, determinato in base alle esigenze del Servizio Sanitario Nazionale e alla disponibilità delle università .
Il primo semestre: un’opportunità per tutti
Il primo semestre di questo innovativo percorso accademico sarà caratterizzato da un sistema di esami e didattica uniformati a livello nazionale. Secondo il Ministero, questo approccio garantirà “pari condizioni di valutazione” e una “omogeneità nella graduatoria nazionale di merito”. Gli studenti che si distingueranno nella graduatoria avranno la priorità nella scelta della sede universitaria. La selezione si baserà principalmente sulla posizione in graduatoria, sulle preferenze degli studenti e sulla disponibilità di posti nelle università scelte. È fondamentale sottolineare che, qualora uno studente non riesca ad accedere al secondo semestre, i crediti formativi acquisiti saranno comunque riconosciuti, consentendo il passaggio a un altro corso di studi nell’ambito biomedico, sanitario, farmaceutico o veterinario.
Il secondo semestre: cosa aspettarsi
Con l’introduzione di questo nuovo sistema, il Ministero punta a migliorare la qualità della formazione, ponendo un accento maggiore su merito e competenze. L’obiettivo finale è incrementare il numero di medici disponibili per il Servizio Sanitario Nazionale. Secondo uno studio condotto da un gruppo di lavoro del Ministero, nei prossimi sette anni si prevede l’ingresso di 30.000 nuovi medici, un dato che segna un netto aumento rispetto ai 20.396 posti disponibili nell’Anno Accademico 2023/24 e ai 10.656 posti del 2014/2015. Questa riforma si propone di rispondere a una crescente domanda di professionisti nel settore sanitario, garantendo al contempo una formazione di alta qualità .