Aids in Europa: 1 su 10 ignora di essere sieropositivo secondo il report Oms-Ecdc

Un cittadino europeo su 10 è sieropositivo e ignaro della sua condizione

Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), un cittadino europeo su 10 è sieropositivo e non ne è consapevole. Questa mancanza di consapevolezza contribuisce alla diffusione continua dell’Hiv. La direttrice dell’Ecdc, Andrea Ammon, sottolinea che più di una persona su 10 che vive con l’Hiv nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo non è a conoscenza del proprio stato, il che porta a diagnosi tardive, risultati di cura peggiori e diffusione continua dell’Hiv.

Aumento delle diagnosi di Hiv nel 2022

Nel 2022 sono state registrate 110.486 diagnosi di Hiv nella regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità, di cui 22.995 nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo. Questo ha portato a un totale di oltre 2,4 milioni di persone con positività nota al virus dell’Aids. L’aumento delle diagnosi di Hiv, pari al 4,2%, è il risultato di un miglior accesso ai test. Il report pubblicato da Oms Europa ed Ecdc rivela che 37 Paesi su 49 hanno segnalato un aumento delle diagnosi di Hiv, con diverse nazioni che hanno registrato i numeri più alti mai registrati in un solo anno. Purtroppo, oltre la metà delle diagnosi di Hiv in Europa avviene troppo tardi, indicando la necessità urgente di capire perché le persone non accedano ai test e alle cure tempestive.

Disparità regionali e impatto della migrazione

Il rapporto evidenzia disparità regionali nella regione europea dell’Oms, con la maggior parte delle nuove diagnosi effettuate nell’area Est. Nella subregione orientale, i test e l’individuazione dei casi di Hiv sono migliorati rispetto all’anno precedente, consentendo di raggiungere un numero maggiore di persone non diagnosticate con trattamenti e cure. I rapporti eterosessuali sono la via di trasmissione più comune nell’area orientale, ma il contagio tramite sesso fra uomini è aumentato significativamente negli ultimi 10 anni. Le autorità sanitarie sottolineano la necessità di migliorare i programmi di test e affrontare le barriere che ostacolano la diagnosi, inclusa lo stigma che colpisce tutta la società, persino all’interno del settore sanitario. Inoltre, il movimento di persone che vivono con l’Hiv nei Paesi dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo ha contribuito all’aumento delle diagnosi. È importante fornire servizi di prevenzione e test ai migranti e garantire un rapido accesso ai servizi di trattamento per tutte le persone che vivono con l’Hiv nella regione.

Le autorità sanitarie lanciano un appello all’azione per ampliare l’accesso ai test e alle cure per l’Hiv, combattere lo stigma e la discriminazione persistente e fermare l’aumento dell’infezione. Oms Europa ed Ecdc si impegnano a sostenere i Paesi dell’Unione europea e della regione europea dell’Oms nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile per l’Hiv attraverso attività di test, trattamento, prevenzione e miglioramento della sorveglianza e del monitoraggio.