Aiuti iniziali per Gaza: OMS segnala carenza di farmaci

I primi camion di aiuti sono finalmente entrati a Gaza attraverso il valico di Rafah. Le forniture comprendono cibo, acqua e farmaci, essenziali per la popolazione che da due settimane è stata colpita dai raid israeliani. Nonostante l’arrivo di questi aiuti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) avverte che l’emergenza sanitaria non è ancora risolta. Gli ospedali sono al collasso e i pazienti rischiano di morire per mancanza di cure.

L’allarme dell’OMS

Secondo l’OMS, le forniture attualmente inviate a Gaza soddisferanno a malapena le crescenti esigenze sanitarie. L’organizzazione chiede un’operazione di aiuto potenziata e protetta, poiché le ostilità continuano a crescere.

I materiali destinati a Gaza

Tra i materiali inviati all’enclave palestinese ci sono farmaci per i traumi, aiuti per 1.200 persone, kit per stabilizzare i feriti sul posto, medicinali per malattie croniche per 1.500 pazienti, farmaci essenziali di base e forniture sanitarie per 300.000 persone per tre mesi.

L’importanza degli aiuti

L’OMS sottolinea che questi aiuti sono fondamentali per coloro che hanno subito gravi traumi o soffrono di malattie croniche. Negli ultimi due settimane, la popolazione ha avuto un accesso limitato alle cure e una grave carenza di medicinali e forniture mediche.

La richiesta di protezione e accesso umanitario

L’OMS chiede la protezione delle squadre umanitarie a Gaza e un accesso umanitario duraturo. Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, sottolinea l’importanza di garantire l’accesso alle forniture sanitarie necessarie, compresi i farmaci per traumi e malattie croniche.

Conclusioni

Nonostante l’arrivo dei primi aiuti, l’emergenza sanitaria a Gaza è ancora lontana dall’essere risolta. L’OMS insiste sulla necessità di un’operazione di aiuto potenziata e protetta, al fine di soddisfare le crescenti esigenze sanitarie della popolazione colpita dai raid israeliani.