I laboratori di cucina intergenerazionali all’Istituto Romano San Michele uniscono tradizione e innovazione, creando connessioni tra anziani e giovani, valorizzando la cucina italiana e la memoria.
La scorsa settimana hanno preso ufficialmente il via i laboratori di cucina presso l’Istituto Romano San Michele, un’iniziativa speciale che coinvolge anziani ospiti della struttura e studenti degli Istituti Alberghieri di Roma. Questo progetto unico è un’occasione per condividere saperi, valorizzare le tradizioni culinarie italiane e creare connessioni intergenerazionali all’insegna del gusto e della collaborazione.
Unione tra tradizione e innovazione in cucina
I laboratori, che si terranno regolarmente nei prossimi mesi, seguiranno un filo conduttore mensile. Gli argomenti trattati spazieranno dalla panificazione tradizionale e moderna, alla pasta fatta in casa, fino ad esplorare gli usi creativi delle spezie e gli abbinamenti innovativi. Ogni incontro sarà un’opportunità di apprendimento reciproco in cui le mani esperte degli anziani incontrano la voglia di imparare e la creatività dei più giovani.
Una comunità che cresce insieme
Il progetto non ha solo scopi didattici, ma ha anche un valore umano e sociale. Ogni ciclo di laboratori si concluderà con un evento speciale, come un pranzo o una merenda, da condividere con i familiari degli anziani e il personale della struttura. Questi momenti rafforzano i legami interpersonali e favoriscono la socialità e l’inclusione all’interno della comunità del San Michele.
Custodire la memoria con un ricettario
Al termine del progetto, verrà creato un ricettario illustrato che raccoglierà le ricette preparate, accompagnato da un video documentario e un album fotografico. Questo archivio della memoria culinaria del San Michele sarà un importante strumento per tramandare esperienze, emozioni e tradizioni culinarie, vissute tra impasti e sorrisi.
Gusto, empatia e formazione: la ricetta vincente
I primi appuntamenti hanno suscitato grande entusiasmo. Gli anziani hanno preparato con impegno panini rustici e grissini decorati con semi di zucca, girasole e lino, mentre i giovani hanno ascoltato con attenzione e partecipato attivamente. Questo progetto rappresenta un esempio di buone pratiche educative e sociali, dove la cura degli anziani, la formazione dei giovani e la valorizzazione del patrimonio gastronomico italiano si intrecciano in un’esperienza unica e significativa.