Alberto Stasi si dichiara ancora innocente mentre la semilibertà è a un passo per lui

Alberto Stasi si proclama innocente mentre cerca la semilibertà, ma le sue dichiarazioni rischiano di ostacolare il percorso verso la libertà parziale e complicano ulteriormente il caso.
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Alberto Stasi ribadisce la sua innocenza mentre si avvicina la possibilità di semilibertà nel 2025

Il caso di Alberto Stasi: un’ingiustizia da chiarire

Il caso di Alberto Stasi continua a suscitare interesse e dibattito. A 41 anni, Stasi si ostina a proclamarsi innocente, nonostante una condanna definitiva a 16 anni per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi. La situazione si complica ulteriormente, poiché attualmente in regime di lavoro esterno dal carcere di Bollate, potrebbe essere vicino alla semilibertà. Tuttavia, per ottenere questo beneficio, il Tribunale di Sorveglianza deve considerare anche la resipiscenza, ovvero la capacità di riconoscere e comprendere i propri errori.

Dichiarazioni e nuove indagini

Il 24 marzo 2025, Stasi ha rilasciato dichiarazioni alla stampa, ribadendo la sua innocenza e sottolineando l’importanza di approfondire le indagini su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara. Sempio è attualmente sotto inchiesta, e il suo DNA è stato rinvenuto sui margini delle unghie della vittima, un elemento che ha riacceso l’attenzione mediatica sul caso. Con telecamere e microfoni che lo seguono ovunque, Stasi ha affermato che è fondamentale chiarire la situazione.

Le conseguenze delle dichiarazioni

Tuttavia, il suo atteggiamento potrebbe rivelarsi controproducente. Fonti vicine al Tribunale di Sorveglianza suggeriscono che il suo continuo proclamarsi innocente potrebbe ostacolare il suo percorso verso la semilibertà. Un caso simile è quello di Salvatore Parolisi, condannato per l’omicidio della moglie Melania Rea, i cui permessi premio sono stati revocati dopo un’intervista in cui ha minimizzato il processo e il ruolo della vittima. Questo esempio evidenzia come le parole possano influenzare il reinserimento di un detenuto.

Un futuro incerto

La questione della semilibertà per Stasi si fa quindi più complessa. La sua condotta e le sue dichiarazioni pubbliche saranno scrutinati attentamente dal Tribunale, che deve valutare se l’imputato ha realmente compreso la gravità delle sue azioni. La strada verso la libertà parziale è irta di ostacoli, e ogni passo falso potrebbe compromettere le sue possibilità.

In un contesto così delicato, il futuro di Stasi rimane incerto. Le indagini su Sempio e le sue dichiarazioni continueranno a essere al centro dell’attenzione, mentre il 41enne dovrà decidere se mantenere la sua posizione o adottare un approccio più conciliatorio per facilitare il suo reinserimento nella società.

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