L’anno di Alexander Zverev si è chiuso con risultati di spessore, conquistando il secondo posto nella classifica ATP. In questo momento di ricarica in vista della nuova stagione, il tennista tedesco ha deciso di riflettere sull’impatto degli allenatori che hanno segnato la sua carriera. Le sue dichiarazioni sono state particolarmente critiche nei confronti di Ivan Lendl, mentre ha elogiato in modo entusiasta David Ferrer.
Zverev e il suo rapporto con Lendl
Alexander Zverev ha avuto una carriera di enorme successo, ma non priva di alti e bassi, anche nella sua sfera professionale. L’ex numero 2 del mondo ha per certo dovuto affrontare la presenza di diversi allenatori nel corso degli anni, tra cui il celebre Ivan Lendl, che ha intrapreso una collaborazione con lui nel 2018. Sebbene questa partnership avesse inizialmente portato dei frutti, con la vittoria alle ATP Finals, le parole di Zverev dimostrano che la sua esperienza con Lendl non è stata del tutto positiva.
Il tennista ha infatti descritto Lendl come distratto e poco presente. “Lendl era più interessato al suo cane e al golf che a seguire la mia carriera,” ha affermato Zverev, scatenando reazioni nel mondo del tennis. Questa mancanza di attenzione ha portato il tedesco a sentirsi trascurato, rivelando che nella sua visione di un allenatore ideale c’è il desiderio di impegnarsi attivamente nel lavoro e nel progresso del suo assistito. La frustrazione di Zverev è palpabile e mette in luce come l’approccio di un allenatore possa influenzare profondamente la carriera di un atleta.
La lode per David Ferrer
In netto contrasto con le critiche rivolte a Lendl, Zverev non ha risparmiato complimenti per David Ferrer. L’ex numero 3 del mondo ha avuto un ruolo significativo nel percorso professionale di Zverev, che ha ribadito essere stato il suo allenatore più importante. “Al di là di mio padre, David è stato davvero colui che mi ha supportato e aiutato nel mio viaggio,” ha dichiarato il tennista.
Il legame con Ferrer sembra essere molto più forte e significativo, poiché Zverev percepisce le capacità e le intuizioni dell’ex campione spagnolo come fondamentali nella sua crescita tennisistica. La sua ammirazione per Ferrer apre la riflessione su cosa significhi realmente avere un allenatore efficace: non solo capacità tecniche, ma anche una connessione empatica e una dedizione al benessere e ai successi del giocatore. Questo contrasto tra l’esperienza con Lendl e quella con Ferrer potrebbe influenzare le scelte future di Zverev nel suo team.
Contatti con Boris Becker
Zverev non si è fermato a parlare solo dei suoi allenatori, ma ha anche esplorato possibili alleanze per il futuro. Il tedesco ha espresso interesse per Boris Becker, un nome illustre nel panorama tennistico, noto non solo per le sue vittorie ma anche per il suo ruolo da allenatore. Zverev ha affermato di nutrire una certa stima nei confronti di Becker, menzionando l’ottima conoscenza che quest’ultimo ha del tennis.
Seppur non privo di riserve, Zverev sembra disposto a mantenere un dialogo con Becker, sottolineando che il fattore principale rimane l’impegno che questi sarebbe disposto a mettere nel lavorare con lui durante i tornei. “Non sappiamo ancora come si presenteranno le cose riguardo ai suoi impegni di viaggio,” ha spiegato Zverev, lasciando intravedere che il potenziale di una collaborazione dipenderà anche dalla disponibilità di Becker. Questa apertura alla futura collaborazione testimonia un atteggiamento proattivo da parte di Zverev nel cercare di formare una squadra vincente per affrontare al meglio la prossima stagione.