Allergie in aumento: la crisi climatica allunga la stagione pollinica di 45 giorni, avvertono gli esperti

aumento delle allergie in italia legato al cambiamento climatico e allungamento della stagione pollinica, con gravi rischi per la salute di milioni di persone vulnerabili
"Allergie in aumento a causa della crisi climatica: stagione pollinica prolungata di 45 giorni." "Allergie in aumento a causa della crisi climatica: stagione pollinica prolungata di 45 giorni."
aumento delle allergie nel 2025: la crisi climatica prolunga la stagione pollinica di 45 giorni secondo gli esperti

Allerta Allergie: L’Impatto del Cambiamento Climatico

Gli specialisti della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica (Siaaic) hanno lanciato un allerta riguardo l’aumento delle allergie, un fenomeno che sta diventando sempre più preoccupante a causa del cambiamento climatico. Durante il congresso “Libero respiro”, tenutosi a Cetara, in provincia di Salerno, si è analizzato come il riscaldamento globale stia estendendo la stagione pollinica di oltre 45 giorni. Questo prolungamento si traduce in un anticipo della pollinazione primaverile di circa 25 giorni e in un allungamento autunnale di 20 giorni, con gravi ripercussioni sulla salute di milioni di italiani.

Nel 2023, l’Italia ha registrato un aumento di 10 giorni senza gelo rispetto alla media del trentennio 1991-2020, rendendo quest’anno uno dei più caldi. Vincenzo Patella, presidente della Siaaic, ha evidenziato come la riduzione dei giorni con temperature sottozero favorisca la crescita delle piante e il rilascio di pollini, aggravando i sintomi per oltre 10 milioni di italiani allergici. I bambini asmatici, che rappresentano un caso su cinque, e gli anziani con problemi respiratori, che costituiscono il 17% della popolazione over 65, sono particolarmente a rischio. Per questi ultimi, il rischio di mortalità potrebbe raddoppiare, con un incremento fino al 116%.

Un fenomeno globale

Il cambiamento climatico non riguarda solo l’Italia. Un’analisi condotta negli Stati Uniti ha rivelato che, dal 1970 al 2024, 172 città hanno visto una diminuzione della durata della stagione senza gelo, contribuendo all’allungamento della stagione pollinica. Questo trend non solo anticipa l’inizio della stagione, ma la rende anche più intensa, con conseguenze dirette sulla salute respiratoria della popolazione. Patella ha sottolineato che l’inquinamento atmosferico intrappola il calore, aumentando la produzione di pollini, in particolare da graminacee e ambrosia. Secondo uno studio del 2022, si prevede che, entro la fine del secolo, la produzione di pollini potrebbe aumentare fino al 200%.

Rischi per la salute

Le conseguenze di una stagione pollinica più lunga e intensa sono allarmanti, soprattutto per le persone più vulnerabili. Uno studio pubblicato su BMC Public Health ha esaminato oltre 127.000 decessi nel Michigan tra il 2006 e il 2017, analizzando il legame tra i livelli di polline e la mortalità tra gli anziani con problemi respiratori. I risultati hanno mostrato che alti livelli di polline di alberi decidui e graminacee sono associati a un aumento dell’81% del rischio di mortalità per malattie respiratorie croniche. Inoltre, l’esposizione a pollini di ambrosia è correlata a un incremento del 107% della mortalità per broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e del 116% per altre malattie respiratorie croniche.

Prepararsi al futuro

In considerazione di queste evidenze, gli allergologi esortano la popolazione a prepararsi per una stagione allergica sempre più lunga e complessa. Con l’aumento delle temperature e il prolungamento della stagione pollinica, i sintomi allergici potrebbero diventare più persistenti e gravi, costringendo i pazienti a prolungare le terapie. La Siaaic, in occasione della 18esima Giornata Nazionale del Polline, che si celebra il 21 marzo, sottolinea l’importanza di monitorare i livelli di polline e adottare misure preventive per proteggere la salute respiratoria, in particolare tra le fasce più vulnerabili della popolazione.

In un contesto in cui il cambiamento climatico continua a influenzare la nostra vita quotidiana, è fondamentale essere consapevoli dei rischi legati alle allergie e prepararsi adeguatamente per affrontare le sfide che ci attendono.

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