Andrea Sempio, un uomo di 37 anni, si è recato oggi a Milano per un prelievo di DNA nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007. L’incontro si è svolto presso la caserma dei carabinieri, sede della sezione investigazioni scientifiche. Sempio, che è amico del fratello della vittima, è stato convocato per confrontare il suo DNA con una traccia maschile trovata sotto le unghie della giovane donna.
Arrivato in via Vincenzo Monti con un taxi e accompagnato dai suoi legali, Sempio ha deciso di non rilasciare dichiarazioni ai giornalisti presenti. La sua situazione legale si complica ulteriormente: dopo essere stato indagato otto anni fa e successivamente archiviato, ha ricevuto un nuovo avviso di garanzia dalla procura di Pavia, accusato di omicidio in concorso con altri soggetti, tra cui Alberto Stasi, ritenuto responsabile della morte di Chiara Poggi.
Legale di Sempio: “Siamo sereni, non abbiamo nulla da temere”
Angela Taccia, una delle avvocate di Sempio, ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti al termine del prelievo, esprimendo un cauto ottimismo riguardo alla situazione del suo assistito: “Certo, non abbiamo nulla da temere”. La legale ha confermato che Sempio è tranquillo e si sente innocente. Massimo Levati, l’altro avvocato, ha aggiunto che il suo cliente non si è sottoposto volontariamente al test del DNA, poiché attendeva un’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, considerata una figura imparziale.
Rispondendo a domande sui reperti e sulle telefonate effettuate da Sempio prima dell’omicidio, Levati ha chiarito che il suo assistito cercava solo un amico, Marco, e non Chiara. Ha inoltre minimizzato l’importanza di uno scontrino di parcheggio conservato per oltre un anno, definendolo “cose superate, già archiviate”.
Indagini e macchinazioni: le parole del legale
Il legale ha sollevato dubbi sulla validità delle indagini condotte nel 2017, definendole il frutto di una “macchinazione”. Levati ha accusato gli investigatori di aver agito in modo poco trasparente, affermando che il DNA di Sempio sarebbe stato prelevato clandestinamente. “Se la Procura sostiene che il DNA sia compatibile con quello trovato sotto le unghie della vittima, è perché qualcuno ha rimestato sotto”, ha dichiarato, insinuando che ci siano state manovre per influenzare le indagini.
Il caso di Chiara Poggi continua a suscitare interesse e dibattito, con la procura che sembra voler riaprire la questione, puntando su nuovi indizi come il DNA e le impronte digitali. La vicenda, che ha segnato profondamente la comunità di Garlasco, si arricchisce di nuovi sviluppi, mentre la difesa di Sempio si prepara a combattere per dimostrare l’innocenza del suo assistito.