Anestesisti disponibili a collaborare per orientare gli studenti verso la facoltà di Medicina

SIAARTI sostiene la riforma per l’accesso ai corsi di medicina, ma esprime preoccupazioni sulla qualità della formazione e propone un nuovo modello di laurea e specializzazione.
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anestesisti offrono supporto agli studenti per scegliere la facoltà di medicina nel 2025

La Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) ha accolto con grande entusiasmo l’approvazione della riforma che modifica l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia , Odontoiatria e Medicina Veterinaria . Questo cambiamento, entrato in vigore nel marzo 2025 , rappresenta un’importante opportunità per avvicinare gli studenti alle professioni sanitarie, con particolare attenzione a specializzazioni come l’ Anestesia e la Rianimazione . La presidente dell’associazione, Elena Bignami , ha evidenziato l’importanza di un orientamento scolastico efficace, finalizzato a sensibilizzare i giovani sull’importanza di queste discipline fondamentali per il sistema sanitario.

Un impegno per l’orientamento scolastico

SIAARTI ha manifestato la propria disponibilità a collaborare con il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) per attuare iniziative di orientamento nelle scuole superiori. “Desideriamo che gli studenti possano compiere scelte informate e motivate verso le professioni sanitarie, in particolare quelle legate all’area critica”, ha dichiarato Bignami . La riforma, infatti, pone un forte accento sull’attività di orientamento, un aspetto che SIAARTI considera cruciale per promuovere la consapevolezza riguardo al fascino e all’importanza delle specialità mediche.

Tuttavia, nonostante le opportunità offerte dalla riforma, la presidente ha espresso preoccupazioni circa la qualità della formazione. Con l’aumento del numero di studenti ammessi, Bignami ha messo in guardia sui rischi di compromissione della didattica e della formazione pratica. “Numeri così elevati potrebbero influire negativamente sulla preparazione dei futuri medici e specialisti”, ha avvertito, sottolineando la necessità di garantire un’adeguata formazione pratica durante i tirocini.

Le preoccupazioni sulla qualità formativa

Un ulteriore aspetto che suscita preoccupazioni è il legame tra questa riforma e il ‘Decreto Calabria’ , che consente ai medici specializzandi di partecipare ai concorsi per assunzioni già dal secondo anno di corso. Bignami ha avvertito che, senza un’adeguata attenzione alla qualità della formazione, i giovani medici potrebbero trovarsi a dover affrontare un mercato del lavoro saturo, con conseguenze negative sulla loro preparazione e sulla qualità dell’assistenza sanitaria. “Il rischio è che i medici vedano ridotti gli anni di formazione effettiva e la loro preparazione”, ha sottolineato, richiamando l’attenzione sulla necessità di un equilibrio tra accesso al lavoro e formazione di qualità.

SIAARTI ha quindi lanciato un appello per una riflessione più ampia sulla durata del percorso formativo in Medicina e Chirurgia . Bignami ha proposto un’idea innovativa: un corso di laurea di quattro anni , seguito da una specializzazione di altri quattro anni , con i primi due senza possibilità di assunzione e gli ultimi due caratterizzati da una crescente autonomia professionale. “Questa potrebbe essere una strada per garantire una formazione più mirata e di qualità”, ha concluso, evidenziando l’importanza di evitare medici formati in tempi ridotti ma con competenze insufficienti.

Verso una collaborazione costruttiva

In conclusione, SIAARTI ha espresso la volontà di collaborare con le istituzioni per affrontare le criticità emerse e trovare soluzioni che possano garantire un aumento dell’accesso ai corsi di laurea, senza compromettere la qualità formativa. La sfida è grande, ma l’impegno della società scientifica è chiaro: formare professionisti competenti e preparati, capaci di affrontare le sfide del sistema sanitario moderno.

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