“Arcore: Villa San Martino diventa la residenza di Marta Fascina e la sua attività politica”

L’onorevole Marta Fascina ha installato due targhe di ottone ad Arcore, nella villa San Martino, che recitano “Segreteria politica Marta Fascina”. Nonostante Paolo Berlusconi la esorti a tornare in Parlamento e il giuslavorista spieghi i suoi obblighi verso gli elettori, Fascina sembra intenzionata a rimanere ad Arcore. Il Fatto Quotidiano riporta che, secondo indiscrezioni, avrebbe dovuto lasciare la magione a settembre, ma sembra che non abbia intenzione di farlo. Considera quella villa come la sua casa. Questo è il motivo per cui è assenteista cronica del parlamento e non è andata a Paestum per l’omaggio di Forza Italia al fondatore.
Il quotidiano riferisce inoltre che Fascina condivide una chat con Alessandro Sorte, Stefano Benigni, Tullio Ferrante e Gloria Saccani Jotti, i deputati azzurri che si impegnano a farla diventare una celebrità a Montecitorio. Quello che colpisce è l’esistenza della “segreteria politica”. Questo ufficio rappresenta i parlamentari nelle loro abitazioni private. In passato, è stato utilizzato anche per evitare l’accesso dei magistrati durante le perquisizioni o per scongiurare sfratti e demolizioni. Gli articolo 68 della Costituzione protegge infatti i parlamentari impedendo all’autorità giudiziaria di perquisire la persona o la residenza senza l’autorizzazione del Parlamento. C’è un precedente che coinvolge proprio Berlusconi.
Nel gennaio 2011, durante l’inchiesta su Ruby in cui era coinvolto, i magistrati di Milano non sono riusciti a entrare nello studio del ragioniere Giuseppe Spinelli poiché faceva parte della segreteria politica di Berlusconi, all’epoca presidente del Consiglio e deputato. I pm di Milano sono stati costretti a chiedere il permesso alla Camera dei deputati per perquisire lo studio, poiché vi si presumeva di trovare documenti relativi all’inchiesta sulla prostituzione minorile e la concussione.