Arrestato un iraniano a Milano, accusato di supporto a un’organizzazione terroristica

Un trentottenne iraniano arrestato a Milano per associazione per delinquere, accusato di fornire supporto al Corpo delle Guardie Rivoluziarie Islamiche e di contribuire alla produzione di armi letali.
Arrestato un iraniano a Milano, accusato di supporto a un'organizzazione terroristica - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

A Milano, un trentottenne iraniano è stato arrestato con l’accusa di associazione per delinquere, finalizzata alla violazione dell’International Emergency Economic Power Act. Secondo le autorità giudiziarie statunitensi, l’uomo avrebbe fornito supporto materiale al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche , contribuendo in particolare alla realizzazione di armi letali come i droni attraverso la fornitura di componenti elettroniche. La cattura dell’iraniano è avvenuta il 16 dicembre 2023, al suo arrivo all’aeroporto di Milano Malpensa.

L’arresto e le indagini della polizia

L’iraniano è atterrato a Milano proveniente da Istanbul, durante un volo di linea. Intorno alle ore 17.45, il personale della Digos di Milano ha fermato l’uomo, avviando immediatamente le procedure di controllo. Durante la perquisizione, è stata effettuata un’accurata ispezione dei suoi bagagli, che ha portato al sequestro di materiale elettronico. Questo approvvigionamento di componentistica è stato ritenuto compatibile con i reati che gli sono stati contestati dalla Corte di Giustizia statunitense, evidenziando così il legame tra le sue attività e il supporto a operazioni terroristiche.

Le indagini hanno visto la collaborazione delle autorità americane e del personale della Sezione antiterrorismo della Digos di Milano, assieme all’Ufficio di Polizia di Frontiera. Il coordinamento è stato gestito dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno, dimostrando come la cooperazione internazionale sia essenziale nel contrasto al terrorismo. Al momento dell’arresto, non sono emersi elementi che dessero segnali di un potenziale pericolo concreto per la sicurezza del territorio italiano.

Materiale sequestrato e ulteriori accertamenti

Oltre alla componentistica elettronica, nel bagaglio dell’iraniano sono stati rinvenuti documenti cartacei, informazioni bancarie e commerciali, ritenuti di interesse investigativo, assieme a tre dispositivi telefonici e informatici. Questi elementi potrebbero fornire informazioni cruciali per le indagini in corso e per comprendere meglio il contesto delle attività dell’arrestato. L’analisi di tale materiale porterà a una più profonda comprensione delle sue connessioni con l’IRGC, un organismo considerato dai governi occidentali come un’importante entità coinvolta in attività terroristiche.

La Polizia di Stato ha ribadito l’importanza della tempestività e della serietà dell’intervento, che ha scongiurato potenziali future minacce. Il lavoro delle forze dell’ordine è essenziale per mantenere alto il livello di sicurezza del nostro Paese e per proteggere i cittadini da aggressioni esterne e organizzazioni malavitose.

Procedimenti legali e misure cautelari

Dopo l’arresto, l’iraniano è stato trasferito presso la Casa circondariale di Busto Arsizio, in provincia di Varese. Qui, sarà a disposizione della Corte d’Appello di Milano, che ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere. Questa misura è presa per garantire che l’indagato rimanga sotto sorveglianza mentre le indagini continuano. La Corte dovrà ora valutare i prossimi passi, che potrebbero includere l’estradizione richiesta dagli Stati Uniti per affrontare le accuse formulate contro di lui.

Le autorità italiane lavoreranno a stretto contatto con le controparti statunitensi, affrontando il delicato tema dell’estradizione e le implicazioni legali ad essa correlate. Questa situazione mette in luce la complessità delle leggi internazionali riguardanti il terrorismo e l’importanza della cooperazione tra le nazioni nel combattere le minacce globali.

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