Aumento casi di Dengue in Italia: 261, 49 autoctoni

Secondo il bollettino dell’Istituto superiore di sanità (Iss), i casi di Dengue in Italia sono saliti a 261, rispetto ai 249 della settimana precedente. Dei nuovi casi, 49 sono autoctoni, ovvero trasmessi localmente in Italia. Questi casi sono stati registrati in tre episodi separati: 28 casi confermati in provincia di Lodi, 2 casi in provincia di Latina e 18 casi con esposizioni in diverse parti della città metropolitana di Roma, oltre a 1 caso ad Anzio. Al momento, sono in corso indagini per verificare eventuali collegamenti epidemiologici tra i casi.

Tutti i pazienti, di cui è noto l’esito, sono guariti o in via di miglioramento. Le regioni più colpite sono la Lombardia, con 86 casi, e il Lazio, con 60 casi. L’età media dei pazienti è di 36 anni e il 55% è di sesso maschile. È interessante notare che, rispetto alle settimane precedenti, si sono manifestati casi anche in altre regioni, come la Sicilia, le Marche e la Liguria, seppur in numero limitato (rispettivamente 1 caso per ogni regione).

La Dengue è una malattia virale trasmessa dalle zanzare del genere Aedes, principalmente Aedes aegypti e Aedes albopictus. I sintomi includono febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e articolari, eruzione cutanea e affaticamento. La malattia può essere grave e, in alcuni casi, può portare a complicazioni come la febbre emorragica Dengue.

L’Istituto superiore di sanità raccomanda di adottare misure di prevenzione, come l’uso di repellenti per zanzare, l’eliminazione dei potenziali siti di riproduzione delle zanzare e l’uso di zanzariere. In caso di sintomi sospetti, è importante consultare un medico e seguire le indicazioni delle autorità sanitarie locali.

La sorveglianza e il controllo della Dengue in Italia sono gestiti dal Ministero della Salute, in collaborazione con le regioni e le autorità locali. L’obiettivo è limitare la diffusione della malattia e proteggere la salute della popolazione.