“Aumento dei costi mette a rischio la crescita dell’enoturismo in Italia nel 2025”

crescita dell’enoturismo in italia nel 2024, ma aumento dei costi minaccia i profitti e la sostenibilità del settore secondo l’indagine del movimento turismo del vino.
"Impatto dell'aumento dei costi sull'enoturismo in Italia nel 2025" "Impatto dell'aumento dei costi sull'enoturismo in Italia nel 2025"
l'aumento dei costi minaccia la crescita dell'enoturismo in italia nel 2025, con impatti significativi su produttori e visitatori

L’enoturismo in Italia ha registrato una crescita notevole, chiudendo il 2024 con un incremento del 24% nel fatturato. Tuttavia, questo trend positivo è messo a rischio da un aumento dei costi che potrebbe intaccare i margini di profitto. Questi dati preoccupanti emergono dalla prima indagine condotta dal Movimento Turismo del Vino in collaborazione con il Ceseo Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo dell’Università Lumsa. La presentazione dell’indagine si è svolta il 12 marzo 2025 a Roma, presso il rinomato Palazzo Giustiniani, alla presenza di personalità di spicco come Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente nazionale del Movimento, Francesco Bonini, rettore dell’Università Lumsa, e Dario Stefàno, presidente del Ceseo. Durante l’evento, è stata inaugurata anche la nuova sede del Ceseo.

Crescita e sfide nel settore

L’indagine, intitolata “Turismo del vino: alla frontiera tra nuove sfide e opportunità”, ha analizzato un campione rappresentativo di 237 cantine associate al Movimento Turismo del Vino (Mtv). I ricercatori hanno indagato vari aspetti, dall’identità delle cantine ai canali di comunicazione, fino all’impatto dell’intelligenza artificiale nel settore. I risultati sono incoraggianti: il 53% delle cantine ha registrato un aumento del fatturato, con un quarto di esse che ha visto crescite a doppia cifra. Tuttavia, un preoccupante 81% delle cantine ha segnalato un incremento dei costi, erodendo i margini di guadagno.

In dettaglio, il 29% delle aziende ha riportato un aumento compreso tra il 5% e il 10%, mentre il 16% ha evidenziato incrementi tra il 10% e il 25%. Un allarmante 8% ha dichiarato un aumento superiore al 25%. Questa situazione risulta particolarmente critica per le piccole aziende, che costituiscono la maggioranza del campione: il 64% sono micro-imprese e il 31% piccole imprese. Solo il 9% delle cantine supera i 2 milioni di euro di fatturato annuo, evidenziando la vulnerabilità di un settore che, pur avendo potenzialità, deve affrontare sfide significative.

Competenze e sostenibilità: verso un futuro sostenibile

Un altro aspetto fondamentale emerso dall’indagine riguarda la professionalizzazione e le competenze all’interno delle aziende vinicole. Attualmente, solo il 38% delle cantine turistiche dispone di personale con competenze specifiche nel campo della Wine Hospitality. Nonostante ciò, due produttori su tre accolgono personalmente gli enoturisti, e il 90% delle cantine offre prodotti tipici del territorio, dimostrando un forte legame con le tradizioni locali.

Il paesaggio gioca un ruolo cruciale nell’attrarre i visitatori: il 33% delle cantine organizza pic-nic tra le vigne, mentre il 30% propone passeggiate in vigna. Inoltre, la sostenibilità ambientale sta diventando un tema sempre più rilevante: il 43% delle aziende è certificato BIO, e il 38% adotta pratiche di agricoltura sostenibile. Questi dati evidenziano l’importanza di un approccio responsabile e attento all’ambiente, che potrebbe rappresentare un valore aggiunto per il settore enoturistico.

La presentazione di questi risultati mette in evidenza le opportunità e le sfide che l’enoturismo deve affrontare nel 2025, un anno che si preannuncia cruciale per il futuro di questo comparto. Con un panorama in continua evoluzione, sarà essenziale per le aziende vinicole adattarsi e innovare per mantenere la propria competitività e attrattività nel mercato.

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