Balneari: Cassazione critica esclusione e difende il Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha commesso un errore nel non consentire ai rappresentanti di Sib-Confcommercio, Assonat e Regione Abruzzo di partecipare al processo in cui è stata respinta la proroga delle concessioni balneari fino al 2033. Questi soggetti avevano il diritto di esprimere le loro opinioni in quanto portatori di interessi economici e territoriali. Le Sezioni Unite della Cassazione hanno sottolineato questo punto nel verdetto 32559 depositato oggi, giovedì 23 novembre, che ha annullato la decisione dei giudici amministrativi emessa nel novembre 2021 e ha stabilito che ci sarà un nuovo processo in cui i tre soggetti esclusi avranno la possibilità di essere ascoltati.

Nel frattempo, il governo Draghi ha tradotto in legge quanto stabilito dai giudici amministrativi, approvando il ddl concorrenza 118/2022 ad agosto del 2022. Questa legge ha abrogato la proroga al 2033 e ha imposto lo svolgimento delle gare per le concessioni balneari entro il 31 dicembre 2023. La Cassazione non ha valutato il ddl concorrenza nella sua sentenza, ma ha stabilito che spetta al Consiglio di Stato pronunciarsi nuovamente, tenendo conto anche delle nuove leggi introdotte dal Parlamento e dal governo dopo la sentenza impugnata.

In conclusione, la decisione del Consiglio di Stato di escludere i rappresentanti di Sib-Confcommercio, Assonat e Regione Abruzzo dal processo è stata annullata e ci sarà un nuovo giudizio in cui avranno la possibilità di esprimere le loro opinioni. Nel frattempo, il governo ha approvato una legge che abroga la proroga delle concessioni balneari e impone lo svolgimento delle gare entro il 31 dicembre 2023. Spetta ora al Consiglio di Stato pronunciarsi nuovamente, tenendo conto delle nuove leggi introdotte.

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