Bambini nel noir: vendetta e innocenza perduta

Il monologo “Zero”, scritto e interpretato da Massimiliano Bruno, prende vita sul grande schermo con il film “Eravamo bambini” di Marco Martani. Il dramma noir affronta temi come l’innocenza perduta, la vendetta e lo scontro generazionale. Il film, prodotto da Minerva Pictures e Wildside in collaborazione con Vision Distribution e Sky, debutterà alla Festa del Cinema di Roma e arriverà in sala tra febbraio e marzo con Europictures.

La trasformazione dal monologo al film

Martani, co-sceneggiatore del film, spiega che la trasformazione del monologo in un film è stata un’idea che Bruno e lui avevano da 15 anni. Il noir, oltre ad affrontare tematiche drammatiche, mette in luce la contrapposizione tra generazioni e il potere politico che opprime i giovani protagonisti.

Cinque amici d’infanzia alle prese con il passato

La trama del film mescola diversi piani temporali e segue cinque amici d’infanzia che, da adulti, decidono di ritrovarsi nel paese calabrese dove hanno vissuto la prima parte della loro vita. Ognuno di loro è alle prese con le proprie fratture interiori e deve affrontare un terribile trauma vissuto 20 anni prima. I protagonisti sono Gianluca, un poliziotto con problemi di controllo emotivo, Walter, una rockstar tormentata, Margherita, una donna devota al fratello problematico, e Andrea, instabile nei rapporti. Ad accoglierli nel paese c’è l’amico soprannominato “Cacasotto”, l’unico che non se n’è mai andato. Nel film, assume un ruolo importante anche Peppino, figlio di un potente politico interpretato da Massimo Popolizio.

Una tragedia corale

Martani descrive il film come una tragedia corale, in cui ogni personaggio ha una parte oscura che esplode. La storia mette in luce un istinto primario che prende il sopravvento, anche se si sa che la vendetta non porta a nulla. Il contesto politico attuale rende ancora più evidente questo concetto.

Articolo tratto da ANSA