Bambino di 3 anni ritrovato da solo nel deserto di Lampedusa: una storia sconvolgente

Il bambino di circa 3 anni, trovato solo nel deserto e trasportato su un barcone a Lampedusa da un giovane ragazzo, rimane chiuso nel suo silenzio. Il ragazzino ha spiegato di non conoscere l’identità del bambino, ma di averlo trovato da solo durante il viaggio nel deserto. Save the Children e la Croce Rossa Italiana si stanno occupando di lui, cercando di farlo aprirsi con l’aiuto di psicologi, ma finora senza successo. Non si sa quali traumi abbia subito il bambino senza nome. A Lampedusa si è scatenata una gara di solidarietà per prenderlo in affido fino a quando non sarà trovata una famiglia adottiva.

Ora spetta al Tribunale dei minori di Palermo decidere cosa fare con il bambino. Il Tribunale deve verificare se ci sono parenti sul territorio e, in caso contrario, se ci sono richieste concrete di affido da parte di “soggetti idonei”. A quel punto, il Tribunale nomina un tutore e il bambino viene inserito in una struttura adeguata alla sua età. I giudici dovranno poi ratificare le misure di accoglienza e, se necessario, verrà coinvolta la Neuropsichiatria infantile per un intervento urgente.

Nel frattempo, il bambino si trova nell’hotspot, nella zona riservata ai più piccoli e alle mamme sole. Gli psicologi e gli operatori di Save the Children sono sempre presenti, ma il bambino non piange mai e interagisce poco con gli altri. “Sembrerebbe che viva nel suo mondo e non voglia lasciarlo”, dicono. La Procura dei minori di Palermo, Claudia Caramanna, afferma che il bambino ha un forte stress emotivo e non riesce a esprimersi verbalmente. Si stanno attivando per proteggerlo al massimo nel minor tempo possibile, inserendolo in una struttura adeguata e cercando una famiglia disponibile ad accoglierlo in affido.

Secondo la Procura dei minori, il bambino mostra attenzione solo per le figure femminili, ma non riesce ad interagire. L’obiettivo è di intervenire immediatamente a causa dello stress molto elevato. In seguito, il bambino sarà preso in carico dal servizio di Neuropsichiatria infantile per una stabilità emocionale e un maggiore equilibrio.

In conclusione, il bambino senza nome necessita di misure di protezione immediate e si attendono ulteriori informazioni sulla sua situazione. Nel frattempo, il bambino rimane nel suo silenzio, senza ridere né piangere.