Benno Neumair: la difesa sostiene l’insanità mentale

Si è aperto questa mattina alla Corte d'assise d'appello di Bolzano, il processo di secondo grado per il duplice omicidio e l'occultamento dei cadaveri di Laura Perselli e Peter Neumair, strangolati il 4 gennaio 2021 e gettati nel fiume Isarco. Lo scorso 19 novembre il loro primogenito, Benno Neumair, 33 anni, era stato condannato all'ergastolo. L'imputato non è in aula, 15 settembre 2023. ANSA

Assoluzione per l’uccisione del padre a causa di inimputabilità. Assoluzione per l’uccisione della madre a causa di inimputabilità, o riconoscimento di seminfermità dopo l’esclusione dell’aggravante della premeditazione.

Riqualificazione del reato di distruzione di cadavere in occultamento di cadavere. Riconoscimento delle attenuanti generiche per tutti i reati. Questa è la richiesta avanzata dalla difesa al termine dell’arringa nel processo in Corte d’Assise d’appello per il delitto di via Castel Roncolo a Bolzano.

Nel primo grado di giudizio, Benno Neumair, 33 anni, era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio dei suoi genitori, Peter Neumair e Laura Perselli. In aula, oggi, erano presenti gli zii Gianni Ghirardini e Ganesh Neumair. La difesa, rappresentata dagli avvocati Angelo Polo e Flavio Moccia, insiste sulla non imputabilità del loro assistito, affermando che è affetto da “gravi disturbi di personalità” che avrebbero reso “irrefrenabile” l’impulso di uccidere il padre durante una lite. La sua capacità di intendere e volere sarebbe stata “totalmente abolita, o almeno gravemente ridotta” anche al momento dell’uccisione della madre, commessa perché “non poteva accettare, con il cadavere del padre davanti, ciò che aveva fatto. Credere il contrario è pura fantasia”. La prossima udienza è prevista per lunedì, per eventuali repliche.

(Articolo tratto da ANSA)