Preoccupazione per l’indipendenza della giustizia
Il sostituto procuratore generale Gaetano Bono ha manifestato, in un’intervista con Adnkronos, la sua crescente preoccupazione per gli attacchi rivolti ai magistrati, sottolineando l’importanza di salvaguardare l’indipendenza della giustizia. Queste affermazioni emergono in un contesto di tensione crescente tra il governo e la magistratura, in seguito alle critiche espresse da alcuni membri del governo nei confronti di una recente sentenza delle Sezioni Unite civili della Cassazione, che ha riconosciuto il diritto al risarcimento per i migranti della nave Diciotti, a causa del ritardo nel loro sbarco.
Il ruolo della magistratura
Bono ha lodato il comunicato della prima presidente della Suprema Corte, Margherita Cassano, evidenziando l’assurdità che la figura più alta della magistratura debba difendere principi fondamentali per la democrazia. “È sconcertante che ci sia bisogno di ribadire che ogni magistrato deve poter operare in autonomia e indipendenza, come garantito dalla Costituzione“, ha affermato. Tuttavia, ha notato con rassegnazione come le critiche alle sentenze siano sfociate in insulti, minando così la divisione dei poteri che sostiene il nostro Stato di diritto.
Le conseguenze degli attacchi
Il procuratore ha avvertito che gli attacchi personali ai magistrati non solo li espongono al pubblico ludibrio, ma creano anche un clima di paura che potrebbe influenzare le decisioni future. “I magistrati potrebbero sentirsi costretti a prendere decisioni più favorevoli a chi ha più potere, piuttosto che seguire ciò che ritengono giusto“, ha avvertito Bono. Secondo lui, questa situazione potrebbe portare a una distorsione della giustizia, in cui le decisioni sono influenzate da pressioni esterne anziché da una corretta interpretazione della legge.
Appello alle istituzioni
Bono ha lanciato un appello alle istituzioni, esortandole a prendere una posizione chiara contro tali attacchi. “Se non si invia un messaggio forte e chiaro, si legittimerà una prassi pericolosa che potrebbe portare a una vera e propria gogna per i magistrati“, ha dichiarato. La sua preoccupazione è che, in un contesto simile, il principio di eguaglianza davanti alla legge venga eroso, permettendo a chi ha più potere di influenzare il sistema giudiziario.
Riflessioni sul futuro della giustizia
In conclusione, Bono ha espresso il suo rifiuto di credere che si voglia arrivare a questo punto, ma ha avvertito che senza un cambiamento di rotta, ci si avvicina a un futuro in cui la giustizia potrebbe essere compromessa. La sua posizione evidenzia la necessità di una riflessione profonda sul rapporto tra politica e magistratura, un tema cruciale per il futuro della democrazia in Italia.