Leonardo Bonucci torna a parlare della sua esperienza alla Juventus e della frattura che lo ha portato a lasciare il club bianconero per una stagione in rossonero. In un’intervista rilasciata a Luca Toni per il programma “Fenomeni” su Prime Video, il difensore ha rivelato dettagli inediti su come lo staff di Massimiliano Allegri si è approcciato a lui all’inizio del suo arrivo a Torino. Un racconto emozionante, che riaccende i riflettori su una delle storie più controverse del calcio italiano recente.
La battuta di un collaboratore di Allegri e i preparativi sulla Juventus
Un momento significativo nella carriera di Bonucci è avvenuto poco dopo l’arrivo di Allegri alla Juventus nel 2014. “Uno dei suoi collaboratori mi disse che, quando erano arrivati, il loro pensiero era di escludermi, dato che preparavano le partite pensando a me, perché facevo degli errori in campo“, ha raccontato Bonucci. Questo commento, pronunciato come una battuta, ha avuto un impatto notevole su Bonucci, che si è sentito messo in discussione.
“Si può dire che fosse uno scherzo, ma il significato sottinteso era chiaro,” ha spiegato Bonucci, sottolineando la severità e la pressione che affronta un giocatore professionista. Dalla sua prospettiva, quel pronostico sul suo rendimento è stato motivo di stress, ma ora, a distanza di tempo, riflette con saggezza sulla situazione. “Io dico sempre quello che penso, senza filtri. Abbiamo avuto la nostra dose di successi e conflitti,” ha aggiunto il difensore, ripercorrendo un rapporto complesso con il tecnico livornese.
Il contrasto tra Bonucci e Allegri: il confronto con Conte
Nel corso dell’intervista, Bonucci ha paragonato Allegri con Antonio Conte, allenatore che lo aveva guidato nei tre anni precedenti e col quale aveva costruito una squadra solida. “Sotto Conte avevamo un’idea di gioco chiara e funzionale. Con Allegri, le cose erano differenti e questo ha complicato il nostro compito,” ha detto Bonucci. In effetti, questa differenza strutturale ha influito sulle dinamiche di squadra e sulle prestazioni in campo.
“Allegri* aveva un approccio più flessibile, ma a volte la mancanza di idee chiare ha fatto sì che giocatori come me dovessero improvvisare*,” ha aggiunto, rivelando le sfide che il gruppo ha affrontato. A dispetto delle critiche, Bonucci ha continuato a dare il massimo per il club e ha accumulato un’impressionante quantità di presenze sotto la direzione di Allegri, prima di un litigio che ha cambiato irrimediabilmente il corso della sua carriera.
Il conflitto e l’esclusione con il Porto
L’apice della tensione tra Bonucci e Allegri si è manifestato durante una partita contro il Palermo nel febbraio 2017, culminata in un alterco verbale tra i due. “Ho suggerito di sostituire Marchisio, ma Allegri ha fatto un’altra scelta. Da lì è iniziato un battibecco,” ha raccontato Bonucci, fornendo un quadro chiaro della situazione. Le parole del tecnico sono state dure, tanto da spingere il difensore a perdere il controllo per un attimo.
La discussione si è conclusa con una lotta fisica agli sgoccioli della partita, e questo evento ha segnato un punto di non ritorno. “Dopo il match, sono entrato nello spogliatoio e abbiamo avuto un contatto ravvicinato. Alcuni compagni di squadra, tra cui Pavel Nedved, sono intervenuti per separarci,” ha descritto Bonucci, rivelando l’intensità dell’episodio. Questa escalation ha portato a una decisione difficile: la sua esclusione dalla partita di Champions contro il Porto, un momento di grande risonanza sia sportiva che mediatica.
Un rapporto che si spezza: la fine della collaborazione
Dopo quell’episodio, la rottura tra Bonucci e Allegri è diventata ufficiale. “Appena un giorno dopo, mi è stato comunicato che avrei dovuto allenarmi con la squadra giovanile. Era chiaro che le cose non potevano continuare in questo modo,” ha detto Bonucci. Gli sforzi di altri membri dello staff, tra cui Gianni Barzagli e Gigi Buffon, volti a ricucire i rapporti, si sono rivelati vani.
“Era evidente che non ci saremmo mai più capiti,” ha concluso Bonucci, evidenziando la frustrazione e il dolore di un rapporto ormai compromesso. L’episodio ha segnato non solo il suo allontanamento dalla Juventus, ma anche una pausa di riflessione sulla sua carriera e su come il calcio a volte possa riservare sorprese inaspettate. La sua storia continua a essere un motivo di discussione nel panorama calcistico italiano, ridefinendo il concetto di squadra e di leadership.