Le Borse europee stanno affrontando una giornata complessa, caratterizzata da un calo generalizzato, in seguito all’introduzione dei dazi commerciali da parte degli Stati Uniti, come annunciato dal presidente Donald Trump. I mercati sono in allerta, temendo le possibili ripercussioni di una guerra commerciale sull’economia globale. In questo scenario, il dollaro si sta indebolendo rispetto alle principali valute, scivolando a 1,0971 sull’euro.
Il mercato europeo in calo
L’indice Stoxx 600, che raccoglie le principali capitalizzazioni di mercato europee, ha registrato una flessione dell’1,3%. Le piazze finanziarie di Parigi, Francoforte, Londra e Madrid hanno chiuso in rosso, con cali rispettivamente dell’1,8%, 1,5%, 1,3% e 1,2%. I settori più colpiti includono quello tecnologico, in calo del 3,1%, e il lusso, che ha visto una flessione del 4,3%. Anche le banche e le assicurazioni hanno subito perdite significative, con ribassi del 3,4% e dello 0,9%, rispettivamente.
A Milano, la situazione non è migliore: la Borsa segna un -1,9%, seguendo la tendenza negativa degli altri listini europei. A Piazza Affari, le banche sono state particolarmente colpite, con titoli come Bper, Unicredit e Popolare Sondrio che hanno registrato perdite tra il 3,8% e il 4,6%. Anche il settore automobilistico ha visto scivolare i suoi titoli, con Iveco e Stellantis in calo. Tuttavia, non tutte le aziende sono state colpite: Terna ha visto un incremento dell’1%, insieme a A2A e Campari.
Il dollaro si indebolisce, petrolio in calo
Il dollaro continua a perdere terreno, influenzato dall’implementazione della politica dei dazi di Trump. La valuta statunitense ha registrato un calo dell’1,1% sull’euro, avvicinandosi a quota 1,1 (1,0987). Anche nei confronti della sterlina e del franco svizzero, il biglietto verde ha mostrato segni di debolezza, scendendo rispettivamente a 1,3112 e 1,1497.
Il mercato del petrolio ha risentito della situazione, con il WTI che è sceso a 69,45 dollari al barile, registrando un calo del 3,1%, mentre il Brent ha toccato i 72,74 dollari, con una flessione del 2,9%. Questi ribassi sono stati accentuati dall’incertezza economica globale e dall’andamento dei dazi.
Tokyo chiude in forte ribasso
La Borsa di Tokyo ha chiuso con un netto calo del 2,77%, influenzata dalle preoccupazioni riguardanti le ripercussioni sui commerci globali derivanti dai dazi americani. Il Nikkei ha perso 989 punti, scendendo a 34.735,93, il livello più basso degli ultimi otto mesi. La rivalutazione dello yen ha ulteriormente complicato le prospettive per l’export giapponese, con la valuta nipponica che ha raggiunto 147,20 sul dollaro e 161,50 sull’euro.
Future in calo a Wall Street, crollo a Hanoi
Le Borse asiatiche sono state travolte da un’ondata di vendite, con i timori di un aumento dell’inflazione e un rallentamento economico che pesano sui mercati. I future europei e quelli di Wall Street sono in calo, mentre Tokyo ha registrato un ribasso del 2,8% e Hong Kong dell’1,6%. La situazione è stata particolarmente drammatica a Hanoi, dove il mercato ha subito un crollo del 6,7%.
Analisti di Bloomberg avvertono che le economie dell’Asean potrebbero affrontare sfide significative a causa dell’impatto diretto delle nuove tariffe doganali statunitensi sulle loro esportazioni, oltre a un effetto indiretto sulla crescita globale. Gli Stati Uniti sono tra i principali partner commerciali di paesi come Singapore, Vietnam e Thailandia.
Record per l’oro, poi ripiega
Nella notte, il prezzo dell’oro ha toccato un nuovo record, scambiato a 3.167 dollari, in risposta alle dichiarazioni di Trump sui dazi. Tuttavia, poco prima delle 8:00 italiane, il metallo prezioso ha ripiegato a 3.131,97 dollari, con un incremento dello 0,5%. Questo andamento evidenzia la continua ricerca di beni rifugio da parte degli investitori in un clima di incertezze economiche.