Borse europee in calo per i dazi americani, dollaro e petrolio scendono ulteriormente

borse europee in calo per l’introduzione dei dazi americani, dollaro debole e petrolio in ribasso, mentre l’oro tocca un nuovo record prima di ripiegare.
"Grafico che mostra il calo delle borse europee a causa dei dazi americani, con dollaro e petrolio in discesa." "Grafico che mostra il calo delle borse europee a causa dei dazi americani, con dollaro e petrolio in discesa."
borse europee in calo a causa dei dazi americani, con dollaro e petrolio che continuano a scendere nel 2025

Le Borse europee stanno affrontando una giornata complessa, caratterizzata da un calo generalizzato, in seguito all’introduzione dei dazi commerciali da parte degli Stati Uniti, come annunciato dal presidente Donald Trump. I mercati sono in allerta, temendo le possibili ripercussioni di una guerra commerciale sull’economia globale. In questo scenario, il dollaro si sta indebolendo rispetto alle principali valute, scivolando a 1,0971 sull’euro.

Il mercato europeo in calo

L’indice Stoxx 600, che raccoglie le principali capitalizzazioni di mercato europee, ha registrato una flessione dell’1,3%. Le piazze finanziarie di Parigi, Francoforte, Londra e Madrid hanno chiuso in rosso, con cali rispettivamente dell’1,8%, 1,5%, 1,3% e 1,2%. I settori più colpiti includono quello tecnologico, in calo del 3,1%, e il lusso, che ha visto una flessione del 4,3%. Anche le banche e le assicurazioni hanno subito perdite significative, con ribassi del 3,4% e dello 0,9%, rispettivamente.

A Milano, la situazione non è migliore: la Borsa segna un -1,9%, seguendo la tendenza negativa degli altri listini europei. A Piazza Affari, le banche sono state particolarmente colpite, con titoli come Bper, Unicredit e Popolare Sondrio che hanno registrato perdite tra il 3,8% e il 4,6%. Anche il settore automobilistico ha visto scivolare i suoi titoli, con Iveco e Stellantis in calo. Tuttavia, non tutte le aziende sono state colpite: Terna ha visto un incremento dell’1%, insieme a A2A e Campari.

Il dollaro si indebolisce, petrolio in calo

Il dollaro continua a perdere terreno, influenzato dall’implementazione della politica dei dazi di Trump. La valuta statunitense ha registrato un calo dell’1,1% sull’euro, avvicinandosi a quota 1,1 (1,0987). Anche nei confronti della sterlina e del franco svizzero, il biglietto verde ha mostrato segni di debolezza, scendendo rispettivamente a 1,3112 e 1,1497.

Il mercato del petrolio ha risentito della situazione, con il WTI che è sceso a 69,45 dollari al barile, registrando un calo del 3,1%, mentre il Brent ha toccato i 72,74 dollari, con una flessione del 2,9%. Questi ribassi sono stati accentuati dall’incertezza economica globale e dall’andamento dei dazi.

Tokyo chiude in forte ribasso

La Borsa di Tokyo ha chiuso con un netto calo del 2,77%, influenzata dalle preoccupazioni riguardanti le ripercussioni sui commerci globali derivanti dai dazi americani. Il Nikkei ha perso 989 punti, scendendo a 34.735,93, il livello più basso degli ultimi otto mesi. La rivalutazione dello yen ha ulteriormente complicato le prospettive per l’export giapponese, con la valuta nipponica che ha raggiunto 147,20 sul dollaro e 161,50 sull’euro.

Future in calo a Wall Street, crollo a Hanoi

Le Borse asiatiche sono state travolte da un’ondata di vendite, con i timori di un aumento dell’inflazione e un rallentamento economico che pesano sui mercati. I future europei e quelli di Wall Street sono in calo, mentre Tokyo ha registrato un ribasso del 2,8% e Hong Kong dell’1,6%. La situazione è stata particolarmente drammatica a Hanoi, dove il mercato ha subito un crollo del 6,7%.

Analisti di Bloomberg avvertono che le economie dell’Asean potrebbero affrontare sfide significative a causa dell’impatto diretto delle nuove tariffe doganali statunitensi sulle loro esportazioni, oltre a un effetto indiretto sulla crescita globale. Gli Stati Uniti sono tra i principali partner commerciali di paesi come Singapore, Vietnam e Thailandia.

Record per l’oro, poi ripiega

Nella notte, il prezzo dell’oro ha toccato un nuovo record, scambiato a 3.167 dollari, in risposta alle dichiarazioni di Trump sui dazi. Tuttavia, poco prima delle 8:00 italiane, il metallo prezioso ha ripiegato a 3.131,97 dollari, con un incremento dello 0,5%. Questo andamento evidenzia la continua ricerca di beni rifugio da parte degli investitori in un clima di incertezze economiche.

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