Centinaia di civili hanno perso la vita in Siria a causa di un’escalation di violenza , orchestrata da uomini legati al regime di Al Jolani , che sta ottenendo una forma di legittimazione dall’ Unione Europea . La situazione è diventata insostenibile, con un massacro mirato contro la popolazione alawita nelle regioni costiere, in particolare a Tartous , Latakia e Hama .
Dal 6 marzo 2025 , il conflitto ha raggiunto livelli allarmanti. Secondo l’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ( OHCHR ), sono stati documentati almeno 111 civili sterminati, ma le stime potrebbero essere significativamente più alte. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha riportato un totale di 1.383 vittime , con il conteggio ancora in corso. Le testimonianze raccolte dipingono un quadro agghiacciante: molte delle vittime sono state giustiziate sommariamente in base alla loro appartenenza settaria. Video inquietanti mostrano decine di corpi abbandonati lungo le strade.
La violenza settaria e le esecuzioni
Gli alawiti , una minoranza religiosa di origine sciita, hanno visto un aumento della loro influenza in Siria a partire dagli anni ’70, grazie all’ascesa al potere della dinastia Assad . Tuttavia, ora si trovano nel mirino di un gruppo sunnita guidato da Al Jolani , che ha preso il controllo di Damasco attraverso il suo movimento, Hay’at Tahrir al-Sham (HTS) . Rapporti indicano che uomini armati hanno fatto irruzione nelle abitazioni, interrogando i residenti sulla loro identità prima di decidere se risparmiarli o meno. Famiglie intere, inclusi donne e bambini, sono state brutalmente massacrate. Alcuni sopravvissuti hanno raccontato di uomini fucilati davanti ai propri cari, un atto di violenza che ha scosso profondamente la comunità .
La violenza ha colpito anche le strutture sanitarie. Tra il 6 e il 7 marzo , diversi ospedali a Latakia , Tartous e Baniyas sono stati attaccati da gruppi armati, provocando scontri con le forze di sicurezza locali. Questi eventi hanno causato numerosi feriti tra pazienti e personale medico, oltre a ingenti danni alle strutture. La situazione è ulteriormente aggravata da saccheggi diffusi di case e negozi, perpetrati da individui non identificati che hanno approfittato del caos. Molti civili sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni, cercando rifugio in aree rurali o presso la base militare russa di Hmeimim .
La risposta internazionale e le polemiche
In questo contesto drammatico, l’ Unione Europea ha deciso di invitare Asaad al-Shaibani , rappresentante del governo di HTS , alla conferenza “Standing with Syria: Meeting the Needs for a Successful Transition”, che si terrà a Bruxelles il 17 marzo . Questa scelta ha sollevato un acceso dibattito, considerando le accuse di crimini settari rivolte al regime di Al Jolani e la sua responsabilità nella campagna di sterminio contro gli alawiti . La portavoce della Commissione Europea, Anitta Hipper , ha confermato l’invito, scatenando reazioni contrastanti tra i paesi donatori.
Nel frattempo, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Türk , ha chiesto indagini rapide e imparziali su questi crimini , sottolineando l’importanza di un processo di integrazione delle forze armate che rispetti i diritti umani . Tuttavia, con il regime di HTS ormai riconosciuto a livello internazionale, rimane da vedere se le vittime di questa nuova ondata di violenza potranno ottenere giustizia. La situazione in Siria continua a essere critica, con migliaia di alawiti in fuga e un clima di terrore che pervade le città colpite.