Bruxelles accoglie i rappresentanti del regime siriano mentre aumentano le violenze sugli alawiti

escalation di violenza in Siria: centinaia di civili uccisi, in particolare alawiti, mentre l’Unione Europea legittima il regime di Al Jolani in un contesto di crisi umanitaria.
"Rappresentanti del regime siriano a Bruxelles mentre le violenze sugli alawiti aumentano" "Rappresentanti del regime siriano a Bruxelles mentre le violenze sugli alawiti aumentano"
Bruxelles ospita i rappresentanti del regime siriano in un contesto di crescente violenza contro gli alawiti nel 2025

Centinaia di civili hanno perso la vita in Siria a causa di un’escalation di violenza , orchestrata da uomini legati al regime di Al Jolani , che sta ottenendo una forma di legittimazione dall’ Unione Europea . La situazione è diventata insostenibile, con un massacro mirato contro la popolazione alawita nelle regioni costiere, in particolare a Tartous , Latakia e Hama .

Dal 6 marzo 2025 , il conflitto ha raggiunto livelli allarmanti. Secondo l’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ( OHCHR ), sono stati documentati almeno 111 civili sterminati, ma le stime potrebbero essere significativamente più alte. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha riportato un totale di 1.383 vittime , con il conteggio ancora in corso. Le testimonianze raccolte dipingono un quadro agghiacciante: molte delle vittime sono state giustiziate sommariamente in base alla loro appartenenza settaria. Video inquietanti mostrano decine di corpi abbandonati lungo le strade.

La violenza settaria e le esecuzioni

Gli alawiti , una minoranza religiosa di origine sciita, hanno visto un aumento della loro influenza in Siria a partire dagli anni ’70, grazie all’ascesa al potere della dinastia Assad . Tuttavia, ora si trovano nel mirino di un gruppo sunnita guidato da Al Jolani , che ha preso il controllo di Damasco attraverso il suo movimento, Hay’at Tahrir al-Sham (HTS) . Rapporti indicano che uomini armati hanno fatto irruzione nelle abitazioni, interrogando i residenti sulla loro identità prima di decidere se risparmiarli o meno. Famiglie intere, inclusi donne e bambini, sono state brutalmente massacrate. Alcuni sopravvissuti hanno raccontato di uomini fucilati davanti ai propri cari, un atto di violenza che ha scosso profondamente la comunità.

La violenza ha colpito anche le strutture sanitarie. Tra il 6 e il 7 marzo , diversi ospedali a Latakia , Tartous e Baniyas sono stati attaccati da gruppi armati, provocando scontri con le forze di sicurezza locali. Questi eventi hanno causato numerosi feriti tra pazienti e personale medico, oltre a ingenti danni alle strutture. La situazione è ulteriormente aggravata da saccheggi diffusi di case e negozi, perpetrati da individui non identificati che hanno approfittato del caos. Molti civili sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni, cercando rifugio in aree rurali o presso la base militare russa di Hmeimim .

La risposta internazionale e le polemiche

In questo contesto drammatico, l’ Unione Europea ha deciso di invitare Asaad al-Shaibani , rappresentante del governo di HTS , alla conferenza “Standing with Syria: Meeting the Needs for a Successful Transition”, che si terrà a Bruxelles il 17 marzo . Questa scelta ha sollevato un acceso dibattito, considerando le accuse di crimini settari rivolte al regime di Al Jolani e la sua responsabilità nella campagna di sterminio contro gli alawiti . La portavoce della Commissione Europea, Anitta Hipper , ha confermato l’invito, scatenando reazioni contrastanti tra i paesi donatori.

Nel frattempo, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Türk , ha chiesto indagini rapide e imparziali su questi crimini , sottolineando l’importanza di un processo di integrazione delle forze armate che rispetti i diritti umani . Tuttavia, con il regime di HTS ormai riconosciuto a livello internazionale, rimane da vedere se le vittime di questa nuova ondata di violenza potranno ottenere giustizia. La situazione in Siria continua a essere critica, con migliaia di alawiti in fuga e un clima di terrore che pervade le città colpite.

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