La controversa figura di Byron Moreno si riaffaccia nuovamente sul palcoscenico calcistico. Il noto arbitro ecuadoriano, già al centro di numerosi scandali, è tornato a sollevare un gran polverone durante una partita amichevole tra Liga de Quito e Allianz Lima. L’evento, previsto nell’ambito della Noche Blanca 2025, ha scatenato un forte dissenso tra i suoi colleghi, riaccendendo i ricordi di episodi controversi che lo hanno coinvolto in passato, incluso il discusso arbitraggio ai Mondiali di Corea nel 2002.
La protesta degli arbitri e l’uscita in massa
Nel contesto dell’amichevole tra Liga de Quito e Allianz Lima, l’improvvisa presenza di Byron Moreno nello spogliatoio degli arbitri ha innescato una clamorosa protesta. I fischietti designati per la partita hanno deciso di abbandonare il loro ruolo, esprimendo il loro disappunto con l’affermazione “Qui non lo vogliamo, è una questione di rispetto!”. Questa reazione ha colto di sorpresa le autorità federali, complicando ulteriormente l’organizzazione dell’incontro e costringendo gli ufficiali a trovare una soluzione d’emergenza. La decisione finale è stata quella di affidare a Moreno il compito di dirigere l’incontro, nonostante il gran caos pre-partita, con il match che è iniziato con ritardi significativi.
Roddy Zambrano, arbitro FIFA incaricato dell’incontro, ha deciso insieme ai suoi assistenti di non prendere parte alla partita, lasciando il cerino in mano agli organizzatori. Eduardo Álvarez, direttore sportivo della Lega, ha rivelato che la decisione di utilizzare Moreno è stata presa sotto pressione e senza possibilità di fuga. Le dichiarazioni di Néstor Pitana e Luis Muentes, entrambi figure chiave nell’ambito arbitrale, evidenziano il malcontento nel gestire una situazione così delicata e imbarazzante.
L’arbitro e le sue controversie
Byron Moreno non è un nome nuovo nel mondo del calcio e il suo passato è costellato di episodi controversi che continuano a influenzare la sua reputazione. La sua carriera è stata segnata da numerosi scandali, tra cui l’episodio più noto avvenuto durante i Mondiali del 2002, quando le sue decisioni suscitarono polemiche e critiche ferventi da parte di tifosi e analisti sportivi. In Perù, la sua presenza ha riacceso flashback dolorosi, con i tifosi che non nascondono il loro disprezzo nei suoi confronti. Moreno ha risposto alle critiche con fermezza, dichiarando che le parole degli avversari provengono da una sofferenza personale e svegliando una rinnovata ferocia verbale nei suoi confronti.
Questi episodi di critica sono stati corroborati da fatti contestati dal passato, come il suo arresto nel 2010 a New York per traffico di sostanze stupefacenti e le responsabilità legate a evasioni fiscali nel suo paese d’origine. La sua carriera, già compromessa, è circondata da sospetti di corruzione e scelte di gestione discutibili durante le partite che ha diretto. La reputazione di Moreno, erroneo quanto controverso, ha fatto sì che la sua involontaria ricomparsa nel mondo del calcio sollevasse ondate di indignazione tra i fan e osservatori che si sono sentiti traditi dalla sua riammissione nel circuito delle partite.
La partita e gli errori arbitrali
La direzione di Byron Moreno nell’amichevole tra Liga de Quito e Allianz Lima ha visto purtroppo la conferma delle sue tendenze problematiche, culminando in un errore clamoroso durante i momenti finali del match. Al minuto 83, la Liga ha segnato un gol che sembrava regolare, solo per essere annullato a causa di un presunto contatto tra il portiere Guillermo Viscarra e un compagno di squadra. Quest’azione, pur priva di infrazioni da parte di avversari, è stata motivo di forte contestazione da parte delle squadre coinvolte. Moreno ha poi ammesso il suo errore, ma le proteste dei calciatori non sono riuscite a cambiare il destino dell’azione.
Gli eventi sul campo ci ricordano quanto possa essere incerta la giustizia sportiva, a maggior ragione quando un personaggio come Moreno riprende a dirigere. Con la sua rinnovata partecipazione, si riaffaccia l’incubo dei tifosi, riaccendendo passioni e polemiche. Tutto queste esperienze dimostrano il delicato equilibrio tra arbitri, società e tifosi, mettendo a nudo le fragilità del sistema e le possibili implicazioni di una qualsiasi decisione arbitrale, che può influire su un’intera comunità calcistica.