Calano gli studenti e cresce il lavoro da remoto: meno pasti nelle mense scolastiche

calo dei pasti serviti nella ristorazione collettiva italiana e stabilità della forza lavoro nel 2023 nonostante le sfide del mercato e il lavoro da remoto
"Calano gli studenti e aumenta il lavoro da remoto, riducendo i pasti nelle mense scolastiche." "Calano gli studenti e aumenta il lavoro da remoto, riducendo i pasti nelle mense scolastiche."
calo degli studenti e aumento del lavoro da remoto portano a una diminuzione dei pasti nelle mense scolastiche nel 2025

Nel 2025, il settore della ristorazione collettiva in Italia sta vivendo un cambiamento notevole. Secondo le recenti analisi dell’Osservatorio sulla ristorazione collettiva e nutrizione (Oricon), il numero di pasti serviti ha subito una flessione, scendendo a 782,7 milioni nel 2023. Questo dato, frutto di uno studio di Nomisma, evidenzia un calo significativo rispetto ai livelli pre-pandemia, influenzato da fattori quali il lavoro da remoto e la diminuzione della popolazione scolastica.

Un calo inaspettato

Le attuali statistiche non possono essere confrontate direttamente con quelle degli anni passati, poiché la metodologia di raccolta dati ha subito modifiche. Tuttavia, l’osservatorio ha messo in evidenza una chiara tendenza alla mancata ripresa. Nel 2018 e nel 2019, il settore aveva registrato circa 858 milioni di pasti serviti. Pertanto, la situazione attuale non sorprende completamente, considerando che molte aziende del settore hanno riportato un decremento nei pasti serviti nel 2023 rispetto ai dati di cinque anni fa.

Una delle principali cause di questa contrazione è il calo dei pasti nelle mense aziendali, dovuto all’ampia diffusione dello smart working e a modelli di lavoro più flessibili. Anche il segmento della ristorazione scolastica, che rappresenta il 39% dei pasti serviti, ha subito questa flessione. Seguono la ristorazione sociosanitaria e quella aziendale, rispettivamente con il 29% e il 22%. Il restante 10% è destinato ad altre collettività, come istituti penitenziari e caserme.

Il mercato del lavoro nella ristorazione

Nonostante la diminuzione dei pasti, il numero di lavoratori impiegati nel settore della ristorazione collettiva nel 2023 si attesta a 102mila unità, un dato che si mantiene in linea con le stime del 2018, quando si registravano circa 97mila dipendenti. Questo suggerisce una certa stabilità nel mercato del lavoro, nonostante le sfide attuali.

Un aspetto interessante è la composizione di genere della forza lavoro. Nel 2023, le donne costituiscono una percentuale significativa, pari all’81% dell’organico complessivo. Questo dato evidenzia l’importanza del contributo femminile nel settore, che si distingue anche per un elevato livello di stabilità contrattuale. Infatti, circa 9 lavoratori su 10 sono assunti con contratti a tempo indeterminato, un segnale positivo in un contesto economico incerto.

In conclusione, il settore della ristorazione collettiva in Italia affronta sfide rilevanti, con un calo dei pasti serviti e una forza lavoro che, sebbene stabile, deve adattarsi a un mercato in continua evoluzione. La combinazione di smart working e una popolazione scolastica in diminuzione rappresenta una sfida che richiederà strategie innovative per il futuro.

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