Calenzano, esplosione mortale: indagini in corso dopo il disastro del deposito Eni

L’esplosione nel deposito Eni di Calenzano ha causato cinque vittime e avviato indagini approfondite per chiarire le cause e le responsabilità legali, mentre la comunità si prepara ai funerali.
Calenzano, esplosione mortale: indagini in corso dopo il disastro del deposito Eni - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

L’esplosione che ha colpito il deposito Eni di Calenzano ha lasciato segni profondi sia nel territorio che nelle famiglie delle cinque vittime. A distanza di una settimana dalla tragedia, le autorità avviano accertamenti critici per chiarire le cause dietro l’incidente, coinvolgendo esperti di esplosivi, chimica e sicurezza sul lavoro. Il contesto della tragedia e gli sviluppi dell’inchiesta sono al centro delle attività investigative in corso, destinate a dare chiarezza su quanto accaduto il 9 dicembre.

Sopralluoghi e accertamenti

Il procuratore di Prato Luca Tescaroli, insieme al sostituto Massimo Petrocchi, ha condotto un sopralluogo approfondito nel deposito Eni, attualmente sotto sequestro. I lavori in corso nella zona delle pensiline sono nel mirino degli investigatori, con l’obiettivo di stabilire se ci sia un legame diretto tra questi e l’esplosione. L’area, situata in via Erbosa, è stata teatro di un disastro che ha coinvolto molti lavoratori, compresi autotrasportatori e tecnici specializzati.

Gli specialisti presenti all’ispezione hanno esaminato soprattutto la baia 6, dove erano in atto lavori di manutenzione per l’impianto di recupero vapori. Da questo punto potrebbero essersi originate le condizioni che hanno condotto all’esplosione fatale. La procura ha assicurato che ciascun dato raccolto sarà fondamentale per chiarire le responsabilità e il contesto in cui sono avvenuti i fatti. Gli investigatori, supportati da consulenti esperti, analizzano ogni dettaglio per comprendere se ci sia stata una violazione delle normative di sicurezza.

Perizie decisive e responsabilità legali

La maxi perizia in corso, che coinvolge esperti di diverse discipline, diventa un documento cruciale nel prosieguo delle indagini. Questa analisi servirà a verificare le circostanze specifiche dell’esplosione e a inquadrare eventuali responsabilità penali. L’indagine si concentra, tra l’altro, su aspetti di sicurezza sul luogo di lavoro e sulla corretta gestione delle procedure di emergenza.

Alcuni indagati potrebbero essere ritenuti responsabili di reati come omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Si sta scoprendo, ad esempio, se siano state seguite le dovute cautele durante le lavorazioni. Nel frattempo, il documento dell’autopsia sulle cinque vittime è già disponibile e contribuisce a fare chiarezza sulle identità delle persone decedute, aprendo un capitolo di tristezza per le famiglie coinvolte.

I funerali delle vittime: una comunità in lutto

Dopo l’identificazione delle vittime, la Procura di Prato ha autorizzato lo svolgimento dei funerali. L’ufficio competente ha dato il via libera affinché i cari di Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Davide Baronti, Franco Cirielli e Gerardo Pepe possano dare loro l’ultimo saluto. La partecipazione della comunità locale sarà fondamentale in questo momento di lutto collettivo, poiché il dolore per la perdita di queste vite si fa sentire in tutta Calenzano.

I funerali sono in programma per la prossima settimana, regalando ai familiari una cerimonia in memoria dei propri cari e un’opportunità per riflettere su quanto accaduto. La Procura, intanto, rimane vigile e riservata riguardo ai progressi dell’indagine, focalizzandosi sul compito imperativo di giungere a una verità che faccia luce su un evento così drammatico. L’obiettivo è fornire risposte chiare, ma soprattutto garantire che situazioni simili non si ripetano in futuro.

Change privacy settings
×