Capello critica Totti: “Mancava di corsa e abilità nel dribbling” durante la sua era alla Roma

Capello critica Totti: lacune nel gioco e un rapporto complesso tra l’allenatore e il capitano della Roma, nonostante il contributo decisivo di Totti nella vittoria dello scudetto.
"Capello critica Totti per mancanza di corsa e abilità nel dribbling durante la sua carriera alla Roma." "Capello critica Totti per mancanza di corsa e abilità nel dribbling durante la sua carriera alla Roma."
Capello critica Totti nel 2025: "Mancava di corsa e abilità nel dribbling" durante la sua carriera alla Roma

Critiche di Capello a Totti

L’ex allenatore della Roma, Fabio Capello, ha recentemente rilasciato dichiarazioni critiche nei confronti di Francesco Totti, il leggendario capitano giallorosso, con il quale ha condiviso momenti memorabili, come la vittoria dello scudetto nel 2001. In un’intervista a RSI, Capello ha evidenziato alcune lacune del suo ex giocatore, affermando: “Totti era un centrocampista avanzato con una visione di gioco straordinaria, ma non era veloce e non eccelleva nel dribbling“.

Il contributo di Totti alla stagione del tricolore

Nonostante le critiche, è innegabile che Totti abbia avuto un ruolo cruciale durante la stagione del tricolore, contribuendo con 13 gol e tre assist alla conquista del campionato. Tuttavia, il rapporto tra Capello e Totti non ha mai raggiunto l’intesa sperata. L’ex capitano della Roma si trovò spesso a dover abbandonare il campo, come in una partita a Torino, dove Capello decise di sostituirlo con Hidetoshi Nakata: “Mi serviva un giocatore più dinamico, qualcuno che potesse portare brio in campo. Così decisi di far entrare anche Montella, e fu proprio grazie a loro che riuscimmo a pareggiare quella partita, fondamentale per la vittoria finale”.

Un aneddoto dalla vittoria dello scudetto

Capello ha anche raccontato un episodio significativo legato al giorno della vittoria dello scudetto. Durante il match contro il Parma, i tifosi giallorossi invasero il campo dell’Olimpico a pochi minuti dal termine: “Ero furioso. A dieci minuti dalla fine, quella invasione di campo rischiava di costarci la vittoria a tavolino. In quel momento mi sentivo come una belva, i tifosi non si rendevano conto del pericolo che stavamo correndo”.

Un rapporto complesso

La tensione tra l’allenatore e il suo giocatore simbolo ha sempre suscitato curiosità tra i tifosi e gli esperti di calcio. La figura di Totti, con il suo carisma e talento, è rimasta impressa nella storia della Roma, mentre Capello, con il suo approccio rigoroso e le sue scelte tattiche, ha lasciato un segno indelebile nel club. Nonostante le critiche, è evidente che entrambi hanno contribuito a scrivere pagine importanti della storia giallorossa.

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