Capodimonte ospita ‘San Sebastiano curato dagli angeli’ di Rubens e altre opere sul martirio

mostra di rubens a capodimonte nel 2025, con opere di altri artisti sul martirio di san sebastiano e iniziative in sinergia con palazzo barberini.
"San Sebastiano curato dagli angeli di Rubens in mostra a Capodimonte, insieme ad altre opere sul martirio." "San Sebastiano curato dagli angeli di Rubens in mostra a Capodimonte, insieme ad altre opere sul martirio."
"Scopri 'San Sebastiano curato dagli angeli' di Rubens e altre opere sul martirio al Museo di Capodimonte nel 2025."

Capodimonte e il genio di Rubens

Il Museo e Real Bosco di Capodimonte si prepara a ospitare una mostra eccezionale dedicata al grande maestro fiammingo Rubens , presentando l’opera “San Sebastiano curato dagli angeli“, realizzata tra il 1601 e il 1602. Questo straordinario dipinto, un olio su tela di dimensioni imponenti (155,5 x 119,5 cm), proviene dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma e si trova attualmente presso la Galleria Corsini . L’evento, previsto per il 2025, rappresenta un’opportunità imperdibile per ammirare questo capolavoro in dialogo con altre opere che raccontano il martirio del santo, esposte nella sala 61 del museo.

Un dialogo di capolavori

La mostra non si limita all’opera di Rubens . Nella sala 62, infatti, sarà esposto anche “Amor sacro e Amor profano” di Giovanni Baglione , un altro grande artista del Seicento noto per la sua rivalità con Caravaggio . Questo dipinto, datato 1602 e di dimensioni notevoli (240 x 143 cm), proviene da Palazzo Barberini e arricchisce ulteriormente l’esposizione. Eike Schmidt , direttore del museo, ha evidenziato l’importanza di questo scambio culturale, sottolineando che i visitatori, in particolare i napoletani , avranno l’opportunità di vedere opere raramente esposte in un contesto differente, stimolando nuove riflessioni iconografiche.

La storia di San Sebastiano

San Sebastiano, un militare romano convertito al cristianesimo , ha ispirato innumerevoli artisti nel corso dei secoli. Condannato a morte per la sua fede, fu legato e trafitto da frecce, ma la vedova Irene lo trovò ancora vivo e lo curò. Sebastiano riprese la sua attività di proselitismo, ma subì un secondo martirio, la fustigazione. La sua rappresentazione è evoluta nel tempo, passando da un uomo barbuto in armatura a un giovane nudo, simbolo di bellezza e forza.

Nell’opera di Rubens , il momento catturato è quello successivo al primo martirio: il corpo del giovane soldato, legato a un albero e trafitto dalle frecce, è soccorso da quattro angeli. Questa interpretazione si discosta dalla tradizionale iconografia, che solitamente include la figura della vedova Irene . La potenza fisica del protagonista, unita alla delicatezza degli angeli, riflette l’influenza degli studi sull’ Antico e di Michelangelo , evidenziando il virtuosismo pittorico di Rubens .

Opere in dialogo

In aggiunta a Rubens , la mostra presenterà altre quattro opere di artisti come Domenico Cresti , Bartolomeo Schedoni , Andrea Vaccaro e Mattia Preti . Cresti esporrà “San Sebastiano condotto al sepolcro”, catturando il momento del recupero del corpo del santo. Schedoni offrirà una visione intima con “San Sebastiano curato dalle pie donne”, rappresentando il corpo del santo in modo drammatico e toccante. Vaccaro , con il suo “San Sebastiano“, mostrerà il momento culminante del martirio, mentre Preti ritrae il santo in un momento di grande intensità emotiva.

Collaborazioni e iniziative

In concomitanza con le celebrazioni del Giubileo 2025 , la mostra di Capodimonte si arricchisce di ulteriori iniziative. “La Flagellazione” di Caravaggio , di proprietà del Fondo Edifici di Culto , sarà esposta a Palazzo Barberini fino al 6 luglio, creando una sinergia tra i due musei. I visitatori di Capodimonte potranno acquistare biglietti scontati per la mostra di Palazzo Barberini , mentre i visitatori della mostra riceveranno un ingresso ridotto al museo napoletano.

Inoltre, nel mese di marzo, Capodimonte accoglierà un terzo “Ospite“, Ludovico Carracci , con “L’Annunciazione“, un’opera di grande valore, prestata dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna . Questo ciclo di esposizioni non solo arricchisce l’offerta culturale di Napoli , ma rappresenta anche un’importante occasione per riflettere sulla storia dell’arte e sul suo impatto nel presente.

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