“Censura Barbie in Russia: Code per Proiezioni Clandestine Richiamano l’Interesse del Pubblico”

Il governo russo ha vietato la distribuzione del film Barbie nei cinema, ma il pubblico è riuscito a eludere la censura attraverso proiezioni clandestine che si fingevano produzioni russe. Questa situazione ci fa riflettere sul fatto che i regimi spesso dimenticano facilmente…

Immagina di voler vedere il film di culto dell’anno, Barbie di Greta Gerwing, ma non puoi farlo perché il governo ha vietato la sua distribuzione nel tuo Paese. E immagina anche che alcuni cinema, per sfidare la follia anacronistica della censura, abbiano organizzato proiezioni clandestine del film sulla bambola più famosa del mondo, presentandole come produzioni locali. Sebbene questo possa ricordare agli americani gli anni del protezionismo, quando i bar proibiti nascosti in retro bottega alimentavano fantasie fortunate, la verità è che questa è la realtà degli ultimi giorni in Russia, sotto il governo di Vladimir Putin, che dal febbraio 2022 è in guerra contro l’Ucraina.

Il governo di Putin ha vietato il film Barbie perché “non è in linea con gli scopi e gli obiettivi stabiliti dal nostro presidente per preservare e rafforzare i valori morali e spirituali tradizionali russi”. Successivamente, in un’intervista a Duma TV, la deputata russa Maria Butina ha dichiarato le vere ragioni dietro la censura del film di Greta Gerwing: il problema non era la bambola, che è l’incarnazione perfetta di uno dei prodotti americani più famosi di sempre e quindi nemico dell’ideologia russa, ma piuttosto l’affinità del film con i messaggi legati al mondo Lgbtq+. “Sono strenuamente contraria alla presenza di bambole che promuovono relazioni omosessuali nei nostri negozi”, ha detto la deputata. Ma come la storia ci ha insegnato, fatta la censura, trovato l’inganno.

Per eludere la censura, alcuni cinema di Mosca hanno organizzato proiezioni clandestine del film con standees di Barbie e Ken, nascosti dietro la vendita di biglietti per produzioni russe, sfidando apertamente il governo. E proprio come i bar vietati durante il protezionismo erano affollati, le proiezioni clandestine a Mosca attirano file di persone disposte a violare il divieto in nome del diritto inalienabile alla libertà, che il governo di Putin cerca costantemente di soffocare. Queste immagini, per coloro che vivono nella spensieratezza della libertà, sembrano assurde, anacronistiche e depresse, poiché riportano a un passato triste che ritorna implacabile. Gli errori del passato, purtroppo, non sono diventati la saggezza del futuro, ma la cruda follia di un grigio presente.