Fiumicino, 26 marzo 2025: La gestione del centro anziani “Catalani” al centro del dibattito
La questione riguardante la gestione del Centro Anziani “Catalani” continua a suscitare vivaci discussioni. Durante la seduta del Consiglio Comunale del 24 febbraio, la consigliera Valentina Giua ha presentato una mozione che ha catalizzato l’attenzione, in seguito a segnalazioni da parte di cittadini allarmati per presunti abusi nella gestione del centro. Tali segnalazioni, formalizzate presso l’Amministrazione Comunale, denunciano che l’attuale gestione dell’APS (Associazione di Promozione Sociale) avrebbe rifiutato l’iscrizione a soci storici, residenti nel Comune, tramite lettere di diniego. Questo comportamento, secondo i denuncianti, contrasta con i principi di apertura e inclusività che dovrebbero caratterizzare l’APS.
Nuove direttive e trasformazione dei centri anziani
Il nuovo regolamento introdotto nel 2023 ha ridefinito i centri anziani come case sociali, spazi concepiti per accogliere non solo la terza età, ma l’intera comunità. Questi luoghi sono ora dedicati all’aggregazione e alla socializzazione, offrendo attività ricreative e motorie, e promuovendo una gestione partecipativa e democratica.
Durante la seduta, il Presidente del Consiglio, Roberto Severini, ha invitato i membri a esprimere il proprio parere sulla mozione. Alla fine, la proposta è stata approvata con 11 voti favorevoli, mentre 6 consiglieri si sono astenuti. Nessuno ha votato contro. L’approvazione della mozione impegna il Sindaco e la Giunta a verificare le denunce e a garantire il rispetto del regolamento comunale da parte dell’APS che gestisce il Centro Catalani. L’obiettivo è quello di assicurare che il centro rimanga accessibile a tutti i cittadini, evitando discriminazioni o limitazioni ingiustificate in un luogo destinato all’aggregazione sociale.
Precedenti polemiche e tensioni al centro anziani
Non è la prima volta che il Centro Anziani “Catalani” si trova al centro di polemiche. Già nel settembre 2022, il centro era stato teatro di tensioni interne, tanto da richiedere l’intervento delle autorità locali. Durante un’assemblea per la nomina del tesoriere, alcuni ex soci, non più iscritti all’associazione, tentarono di partecipare alla riunione, dando vita a un acceso diverbio che sfociò in un intervento della Polizia Locale per evitare ulteriori escalation.
In quell’occasione, il consigliere Claudio Cutolo aveva chiesto le dimissioni dell’assessore competente e il commissariamento del centro, denunciando presunti abusi nelle procedure di formazione della nuova associazione e nei tesseramenti. D’altro canto, Armando Fortini, all’epoca presidente della Commissione Servizi Sociali, aveva difeso la trasformazione dei centri in APS, considerandola un arricchimento per il territorio e sottolineando l’autonomia gestionale delle nuove associazioni, inclusa la determinazione delle quote associative. Anche la consigliera dell’epoca, Federica Poggio, oggi assessore, aveva espresso preoccupazione per l’accaduto, criticando i comportamenti violenti e sottolineando l’importanza di mantenere la tranquillità e la sicurezza nei luoghi di aggregazione sociale.
Un segnale di inclusività e partecipazione
La decisione presa dal Consiglio Comunale rappresenta un chiaro segnale della volontà di mantenere i principi di inclusività e partecipazione che sono alla base della creazione delle case sociali. La speranza è che, attraverso un attento monitoraggio, si possano garantire spazi di socializzazione aperti a tutti, senza discriminazioni.