L’università Cattolica del Sacro Cuore ha recentemente inaugurato il nuovo anno accademico, un momento ricco di emozioni e riflessioni. Durante la cerimonia, la rettrice Elena Beccalli ha reso omaggio ai compianti Franco Anelli, ex rettore, e Furio Colombo, sociologo. Il suo discorso ha messo in evidenza la necessità di una comunità unita e di una visione internazionale che caratterizzano l’istituzione milanese.
Ricordo dei protagonisti della comunità accademica
Nel suo discorso, la rettrice Beccalli ha iniziato citando i due illustri membri della comunità universitaria. Si è ricordato di Franco Anelli, che ha ricoperto la carica di rettore per oltre un decennio, sottolineando come il suo operato abbia contribuito a rafforzare il prestigio dell’università Cattolica sia a livello nazionale che internazionale. La rettrice ha affermato che il ricordo di Anelli rimarrà vivo tra gli studenti e il personale docente, affermando: “Tutta la nostra comunità universitaria ne serba un ricordo grato”. Anche il professor Fausto Colombo, pro-rettore e docente, è stato ricordato con affetto, evidenziando il suo impatto umano e professionale all’interno dell’Ateneo.
La cerimonia, carica di emozione, ha rappresentato un momento di riflessione anche per le nuove sfide che l’università deve affrontare. Beccalli ha espresso come l’ambiente accademico debba mantenere un legame forte tra i membri della “grande famiglia” dell’università, invitando a rafforzare la cooperazione tra le diverse sensibilità che compongono l’Ateneo.
Una comunità accademica in espansione
Successivamente, la rettrice ha dettagliato i progressi dell’università, mettendo in luce come la proiezione internazionale, negli ultimi anni, sia stata un aspetto fondamentale per l’identità dell’università Cattolica. Gli ultimi dati indicano un significativo aumento del 18% nel numero di studenti internazionali che si sono iscritti, provenienti da tutti i continenti. Questo cambiamento contribuisce a creare un ambiente accademico sempre più diversificato e inclusivo.
Beccalli ha poi illustrato la posizione dell’università nei ranking internazionali, affermando che si colloca al primo posto in Italia per studenti in uscita e al terzo posto per studenti in ingresso. Con oltre 600 partner in 82 Paesi nel mondo, l’università ha instaurato legami con 36 atenei della top 100 mondiale secondo il QS University Ranking 2024. Questi collegamenti accademici sono realizzati attraverso programmi di doppia laurea e scambi di docenti, offrendo così numerose opportunità per gli studenti che desiderano ampliare i propri orizzonti.
Un’offerta formativa aggiornata e inclusiva
L’università non si limita a una semplice espansione numerica, ma si impegna ad ampliare la propria offerta formativa. Con un totale di 107 corsi di laurea, di cui 29 erogati in lingua inglese, la Cattolica ha introdotto corsi interdisciplinari per rispondere alle richieste del mercato. Beccalli ha messo in evidenza corsi come Business and Finance a Brescia e Medicina e Chirurgia a Bolzano, dimostrando l’importanza di formazione innovativa che dialoghi con le necessità locali e globali.
L’attenzione dell’università verso il diritto allo studio è forte e tangibile, con investimenti significativi nelle agevolazioni economiche e borse di studio. Nel 2022/23, sono stati destinati 22,3 milioni di euro per facilitare l’accesso a percorsi di alta qualità, dimostrando un impegno concreto per garantire che il sapere sia accessibile a tutti.
Verso il futuro: l’educazione nell’era dell’intelligenza artificiale
Un tema centrale del discorso di Beccalli è stata la sfida di integrare l’intelligenza artificiale nel processo educativo. La rettrice ha sottolineato l’importanza di un approccio che non snaturi l’essenza delle istituzioni accademiche, ma che favorisca metodi di insegnamento più personalizzati. L’università è vista come il luogo adatto per un dialogo profondo tra discipline umanistiche e tecnologie avanzate.
La rettrice ha messo in guardia sulle disuguaglianze educative e ha citato dati allarmanti dall’Ocse, evidenziando come la scolarizzazione differisca drasticamente a livello globale. La risposta dell’università si riassume in un “patto educativo” che promuova un utilizzo responsabile delle tecnologie, coinvolgendo studenti, ricercatori e attori sociali.
Impegno verso un’educazione globale e inclusiva
Il Piano Africa dell’università Cattolica rappresenta un esempio concreto dell’impegno verso l’educazione globale. La rettrice ha illustrato le intenzioni di potenziare i percorsi formativi per i giovani africani, rendendo l’ateneo un polo educativo fondamentale. La realtà africana, con sfide come la bassa scolarizzazione e le ingiustizie sociali, richiede un intervento attivo e consapevole da parte delle istituzioni.
L’università intende quindi giocare un ruolo cruciale per contribuire a un’istruzione di qualità nel continente africano, facendo proprie le istanze di solidarietà e cooperazione che possano generare un futuro migliore. Concludendo il suo intervento, Beccalli ha affermato che il cammino verso un’istruzione inclusiva è lungo, ma necessario per garantire una formazione equa e accessibile a tutti.