La notizia del rinvio a giudizio dell’imprenditrice e influencer Chiara Ferragni ha sollevato un acceso dibattito. La vicenda, legata alla produzione del famoso pandoro Pink Christmas, ha portato alla luce accuse pesanti che, secondo Ferragni, non corrisponderebbero alla realtà . Non solo lei, ma anche i legali di Alessandra Balocco, CEO dell’azienda dolciaria omonima, hanno affermato che non esisterebbe alcun fondamento penale nell’accusa.
L’innocenza dichiarata da Chiara Ferragni
Chiara Ferragni ha sostenuto con fermezza la propria innocenza in merito alle accuse che le sono state mosse. “Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno”, ha dichiarato l’influencer, sottolineando la sua disponibilità a combattere per dimostrare la propria innocenza. Ferragni ha evidenziato come questa situazione stia influenzando non solo la sua vita personale, ma anche quella delle persone a lei più vicine, creando una pressione ingiustificata su di loro. Questa accusa ha un peso significativo, incide profondamente sulla sua vita e sul rapporto con coloro che la assistono nel lavoro e nella vita privata.
Ferragni è nota per la sua immagine di imprenditrice di successo nel mondo della moda e dei social media. Lanci molto recenti sul mercato, compreso il pandoro Pink Christmas, hanno generato grande attesa e curiosità , ma ora si trovano al centro di una tempesta mediatica. Attraverso un comunicato, l’influencer ha voluto esprimere non solo il suo disappunto ma anche la volontà di chiarire la sua posizione, nonostante le accuse infondate che, a suo dire, macchiano la sua reputazione.
La posizione legale di Alessandra Balocco
Gli avvocati della CEO di Balocco, Alessandra Bono e Alessandro Pistochini, hanno manifestato il loro stupore riguardo alla decisione della Procura di Milano di portare la questione in tribunale. Hanno infatti dichiarato di essere “profondamente stupiti e amareggiati”, affermando che gli argomenti giuridici presentati nella memoria difensiva sono solidi e convincenti. Gli avvocati hanno chiarito che, secondo loro, la vicenda non possiede la rilevanza penale necessaria per giustificare un processo.
Un punto particolarmente rilevante sollevato dalla difesa riguarda l’assenza di una querela valida che possa incorrere in una procedibilità per reato. Hanno inoltre evidenziato che la Procura sta mantenendo l’accusa di un’aggravante che non ha alcun nesso diretto con i fatti contestati. I legali, esprimendo piena fiducia nell’innocenza di Alessandra Balocco, hanno chiesto chiarezza e giustizia, ritenendo che la soluzione migliore per entrambe le parti sarebbe quella di archiviare le accuse per evitare un procedimento inutile.
Di fronte a questa situazione complessa, sia Chiara Ferragni che Alessandra Balocco si preparano a combattere per riaffermare la loro integrità e reputazione nell’ambito del fashion e del food, settori in cui operano con passione e dedizione.