“Cisl: Strategie per promuovere la partecipazione dei lavoratori nelle aziende e migliorare il coinvolgimento”

Democrazia economica e partecipazione dei lavoratori alle imprese: una proposta di legge per cambiare il modello economico

La Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (Cisl) ha presentato al Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare chiamata “La Partecipazione al Lavoro”. L’obiettivo è promuovere la democrazia economica e la partecipazione dei lavoratori alle decisioni aziendali, in conformità con l’articolo 46 della Costituzione. La proposta prevede accordi contrattuali tra sindacati e imprese su questioni come l’informazione ai dipendenti, la partecipazione agli utili e al capitale dell’azienda, e l’ingresso dei rappresentanti dei lavoratori nei consigli di amministrazione o di sorveglianza delle imprese. Per favorire la diffusione di questi modelli partecipativi, sono previsti incentivi fiscali per dipendenti e aziende.

Valorizzare gli accordi contrattuali per la partecipazione dei lavoratori

La proposta di legge punta a valorizzare gli accordi contrattuali tra sindacati e imprese anziché imporre obblighi di legge. Si prendono ad esempio le esperienze dei paesi del nord Europa, in particolare della Germania, dove i modelli partecipativi sono considerati un punto di forza nelle relazioni industriali. La proposta cita anche numerosi esempi di aziende italiane, come Luxottica, Piaggio e Leroy Merlin, dove sono state sperimentate diverse forme di partecipazione contrattata. L’obiettivo è estendere e generalizzare queste esperienze positive.

Incentivi per la partecipazione dei lavoratori

La proposta di legge definisce diverse forme di partecipazione dei lavoratori, come la partecipazione gestionale, economica-finanziaria, organizzativa e consultiva. Si prevede l’ingresso dei rappresentanti dei lavoratori nei consigli di sorveglianza delle imprese che adottano il sistema dualistico di governance, e la partecipazione al consiglio di amministrazione delle società in base a modalità stabilite nei contratti. Le imprese private non sono obbligate ad aderire a questo modello. Per le società a partecipazione pubblica, è prevista l’integrazione del consiglio di amministrazione con almeno un amministratore designato dai lavoratori dipendenti.

Distribuzione degli utili e strumenti finanziari per la partecipazione

La proposta di legge regola la distribuzione degli utili aziendali ai dipendenti, prevedendo un’impresa sostitutiva del 5% su questi redditi fino a un limite di 10.000 euro lordi annui. Si disciplina anche l’uso dei “piani di azionariato”, che consentono ai dipendenti di possedere quote di capitale delle imprese. Viene introdotto nell’ordinamento giuridico italiano l’istituto del “voting trust”, un accordo di affidamento fiduciario per la gestione collettiva dei diritti derivanti dalla partecipazione finanziaria. Questo strumento consente ai lavoratori di affidare le proprie quote azionarie a un fondo fiduciario, che le utilizzerà per influenzare le votazioni nelle assemblee societarie.

La proposta di legge “La Partecipazione al Lavoro” rappresenta un tentativo di cambiare il modello economico italiano, promuovendo la partecipazione dei lavoratori alle decisioni aziendali e valorizzando gli accordi contrattuali tra sindacati e imprese.