Claudio Barbaro parla della crescita degli sport non convenzionali e del ruolo dell’ASI in Italia

Claudio Barbaro, presidente dell’ASI, sottolinea l’importanza di promuovere il movimento sportivo inclusivo e non competitivo, evidenziando il ruolo dello sport nel miglioramento della società e del benessere collettivo.
Claudio Barbaro parla della crescita degli sport non convenzionali e del ruolo dell'ASI in Italia - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

La discussione intorno agli sport non convenzionali si intreccia sempre più con quella degli sport tradizionali, riconosciuti e sostenuti dal CONI. Claudio Barbaro, presidente dell’Associazione Sportiva Italiana , ha recentemente espresso queste considerazioni in occasione dell’XI Assemblea Nazionale dell’ASI, svoltasi a Roma. L’evento, che ha visto la sua rielezione, è stato l’occasione per evidenziare l’importanza di promuovere il movimento nelle sue molteplici forme, abbracciando attività che superano il concetto di competizione.

L’importanza del movimento nello sport

Nel corso della sua dichiarazione, Barbaro ha sottolineato l’obiettivo dell’ASI di stimolare la passione per il movimento. Non si tratta esclusivamente dell’attività agonistica, ma di un approccio inclusivo che abbraccia tutte le manifestazioni di sport e fitness. La volontà è quella di supportare ogni forma di attività fisica, che si tratti di organizzare eventi in un contesto sportivo tradizionale o semplicemente incoraggiare le persone a muoversi, anche in modi non convenzionali. Questo approccio può manifestarsi in tante forme, dalla corsa su tapis roulant all’attività ludica di correre attorno a un palazzo, senza alcun formalismo.

Barbaro ha dichiarato: “Vogliamo farla diventare qualcosa che prescinda dalla competizione”, mostrando così l’intenzione dell’ASI di rendere lo sport accessibile a tutti. Questa visione pone l’accento sull’importanza della salute e del benessere, concependo lo sport come un pilastro della crescita personale e collettiva.

ASI e la sua crescita nel panorama sportivo italiano

L’Associazione Sportiva Italiana è stata fondata nel 1994 e ha conosciuto una crescita costante nel corso degli anni. Oggi conta più di 1,4 milioni di tesserati, tra cui atleti, dirigenti, tecnici, arbitri e giudici di gara. Questa rete ampia e articolata evidenzia il suo forte radicamento sul territorio nazionale. Barbaro ha messo in evidenza che l’ASI promuove un totale di 652 discipline sportive, dimostrando la varietà e la versatilità degli sport che sostiene.

La presa di coscienza della diversità delle discipline sportive è fondamentale per promuovere un’idea di sport inclusivo, dove chiunque possa trovare la propria forma di espressione fisica. La sua riconoscibilità da parte del CONI aggiunge valore all’attività organizzativa dell’ASI, facendo sì che anche le discipline più innovative possano trarre vantaggio da una struttura ben definita.

L’impatto dello sport sulla società

Barbaro ha insistito sul significato sociale dello sport, enfatizzando come la promozione del movimento possa contribuire al miglioramento della società. Il presidente ha rilevato come la pratica sportiva costituisca una forma di crescita anche sul piano collettivo, un modo per costruire comunità più solide e coese. Attraverso la diffusione di sani stili di vita e la valorizzazione dell’attività fisica, l’ASI si propone di elevare il livello di benessere nel Paese.

La convinzione che lo sport possa essere un veicolo di cambiamento sociale è alla base dell’impegno dell’ASI. Non si tratta solamente di competizioni, ma della creazione di opportunità per migliorare la qualità della vita delle persone, incoraggiando la partecipazione in tutte le sue forme. Questo approccio potrebbe risultare determinante nell’abbattere le barriere culturali e favorire l’integrazione attraverso il comune desiderio di muoversi e stare insieme.

Osservando l’evoluzione dello sport in Italia, l’ASI si pone come un attore chiave nel promuovere una cultura sportiva che non lascia indietro nessuno e che mira a coinvolgere un numero sempre crescente di appassionati, improntando la propria azione a un futuro in cui lo sport è accessibile, variegato e trasformativo.

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