Fiumicino, marzo 2025 – La presenza del lupo nel Litorale Romano sta diventando sempre più frequente, rendendo urgente la necessità di una coesistenza armoniosa tra questo straordinario predatore e l’essere umano. Marco Antonelli, esperto del WWF e coordinatore del monitoraggio dei lupi nella Riserva del Litorale, condivide con noi preziosi suggerimenti su come affrontare questa nuova realtà.
Un ritorno naturale
La storia del lupo nel nostro territorio ha preso una piega affascinante dal 2013, anno in cui è stato avvistato per la prima volta Romolo, un lupo che si aggirava nell’area dell’Oasi LIPU Castel di Guido. Questo avvistamento ha segnato l’inizio di un fenomeno sorprendente, con Romolo e Numa, un altro maschio avvistato l’anno successivo, che hanno dato vita a due nuclei familiari attualmente monitorati. Uno di questi si trova intorno a Castel di Guido, composto da 6-7 esemplari, mentre l’altro si estende tra Fregene e Maccarese, con 4-5 membri.
La presenza del lupo non rappresenta solo un segnale di biodiversità, ma anche un’opportunità per imparare a convivere con la natura. Gli esperti del WWF affermano che “è del tutto naturale che il lupo si stabilisca in ambienti periurbani”. La sua adattabilità e la protezione legale hanno favorito la sua diffusione in zone antropizzate, rendendo fondamentale per la comunità prepararsi a questa coesistenza.
Educare per convivere
La chiave per una pacifica coesistenza risiede nella conoscenza. Antonelli sottolinea l’importanza di sfatare i miti legati al lupo, spesso descritto come un “mangia-uomini”. “Il lupo non è né buono né cattivo, ma un elemento naturale che arricchisce l’ecosistema”, afferma. Per facilitare la convivenza, i cittadini possono seguire alcune semplici regole, come gestire correttamente i propri cani e non lasciarli vagare, specialmente di notte. La presenza di cibo non controllato, come rifiuti organici e scarti agricoli, può attrarre i lupi e influenzare il loro comportamento, rendendoli più confidenti verso l’uomo.
“Gli animali selvatici devono trovare il loro sostentamento in natura”, evidenzia Antonelli, “e non nei centri abitati”. È cruciale mantenere la selvaticità dei lupi per garantire la loro sopravvivenza e la sicurezza delle comunità.
Incontri ravvicinati e comportamenti da adottare
Cosa fare se ci si trova faccia a faccia con un lupo durante una passeggiata? Antonelli consiglia di segnalare la propria presenza parlando a voce alta. Se l’incontro avviene a distanza, è meglio godersi il momento e allontanarsi senza disturbare. “Il lupo è un animale diffidente che teme l’uomo”, spiega, “e tende ad evitarlo”.
Il monitoraggio ha dimostrato che gli attacchi a persone sono eventi rarissimi, spesso causati da comportamenti scorretti da parte degli esseri umani. “Dovremmo affidarci ai numeri e alla statistica per combattere le paure irrazionali”, afferma Antonelli, sottolineando come la paura del lupo sia spesso infondata.
Rischi e opportunità
Tuttavia, la presenza del lupo nelle aree periurbane comporta anche dei rischi. Antonelli avverte che la mancanza di conoscenza e pratiche zootecniche non compatibili possono generare conflitti tra lupo e allevatori. È essenziale lavorare per diffondere informazioni e tecniche di prevenzione dei danni.
Inoltre, la presenza di risorse alimentari non controllate può indurre i lupi a frequentare aree abitate, aumentando il rischio di conflitti. “Diffondere corrette conoscenze ai cittadini e collaborare con gli allevatori sono le strade da seguire”, conclude Antonelli.
Il lupo, con la sua presenza silenziosa e potente, ci ricorda l’equilibrio fragile e prezioso della natura, insegnandoci che ogni specie, anche la più temuta, svolge un ruolo fondamentale nella vita del nostro pianeta.