Condanna a 12 anni di carcere per abusi, violenze e minacce alla moglie e ai figli

Un corridoio di Palazzo di Giustizia deserto a seguito dell'astensione dalle attività giudiziarie nei giorni 2 e 3 maggio decisa dall'Unione delle Camere Penali Italiane contro la mancata attuazione della riforma penitenziaria, Milano, 2 maggio 2018. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Un uomo di quarant’anni, residente nel milanese ma di origini campane, è stato condannato dal Tribunale di Milano a 12 anni di carcere per una serie di violenze domestiche perpetrate nei confronti della sua compagna, dei loro tre figli, della suocera e persino di uno dei loro cani. Le violenze, che si sono protratte per oltre un decennio, includono violenza sessuale, minacce di morte, maltrattamenti fisici e psicologici.

Durante gli episodi di violenza, l’uomo si mostrava particolarmente aggressivo, soprattutto sotto l’effetto della cocaina. Oltre a violentare la compagna, la minacciava di morte con frasi come “tu la serenità la ritroverai sotto terra”. Inoltre, alzava spesso le mani, ferendola gravemente e costringendola a ricorrere all’ospedale. I figli, di 11, 10 e 7 anni, erano anch’essi vittime delle sue violenze, venendo picchiati e terrorizzati. Perfino il cane della famiglia subiva bastonate senza motivo, subendo gravi maltrattamenti.

Il Tribunale di Milano ha accolto le richieste del pubblico ministero, condannando l’uomo a 12 anni di carcere e stabilendo una provvisionale di 50.000 euro, di cui 20.000 per la compagna e 10.000 per ciascuno dei figli. Durante l’udienza, il pm Giovanni Tarzia ha ricostruito una vicenda famigliare drammatica, caratterizzata da soprusi, botte, umiliazioni e disprezzo.

Questa sentenza rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la violenza domestica, sottolineando l’importanza di proteggere le vittime e punire i responsabili. La condanna a 12 anni di carcere invia un chiaro messaggio che tali comportamenti non saranno tollerati nella nostra società.

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