L’ultimo match del Milan ha lasciato tutti col fiato sospeso. La squadra rossonera ha pareggiato 0-0 in casa contro il Genoa, suscitando delusione tra i tifosi. Questa prestazione, ritenuta insoddisfacente, è l’argomento di discussione tra gli esperti, inclusi ex giocatori come Mauro Tassotti, che ha analizzato la situazione attuale della squadra ai microfoni di Radio Anch’io Sport.
Un’analisi della prestazione rossonera
Il recente pareggio contro il Genoa ha evidenziato le difficoltà del Milan, una squadra che fatica a trovare continuità nelle sue prestazioni. Mauro Tassotti, con una lunga carriera trascorsa nel club, ha commentato che questo 0-0 è indice di un trend negativo, reso evidente anche da altri pareggi insoddisfacenti, tra cui quello recente contro la Stella Rossa. La prestazione della squadra scaturisce dunque da un percorso che avrebbe dovuto essere arricchito da una vittoria, ma gli assenti episodi fortunati, come quello avvenuto nel match con la Stella Rossa, non hanno certamente aiutato.
Tassotti ha sottolineato anche come il nervosismo del mister Paulo Fonseca, manifestato a fine partita, possa essere interpretato come un chiaro segnale di una pressione crescente. Non solo la mancanza di risultati, ma la consapevolezza di avere altre squadre davanti in classifica rende l’obiettivo di risalire sempre più impegnativo. L’ex difensore ha evidenziato che per una società come il Milan, tornare in Champions League è di fondamentale importanza.
Le sfide del club e la situazione attuale
La trasferta in Europa League o Conference, suggerisce Tassotti, sarebbe devastante per il morale dell’ambiente. La necessità di competere ai massimi livelli è una pressione costante, e il recente andamento della squadra non gioca a favore di una serenità necessaria. Le nuove realtà calcistiche possono essere un aspetto difficile da accettare per chi ha vissuto momenti di grande successo. Una riflessione importante è che le proprietà del passato, quella grande tradizione rossonera, ormai non esistono più. Questo cambiamento ha un impatto su tutto, compresi le aspettative e l’approccio alla gestione della squadra.
Quello che preoccupa è la mancanza di un gioco brillante che rappresentava il Milan fino all’anno scorso. I quattro anni sotto la guida di Stefano Pioli avevano riportato il club su un palcoscenico importante, ma adesso il gioco non sembra più essere fluido e avvincente come un tempo.
La responsabilità dell’allenatore e l’esigenza di recuperare i giocatori
Tassotti ha indicato chiaramente la responsabilità dell’allenatore nel gestire una situazione così complessa. È fondamentale per Fonseca non fare sconti e mantenere un atteggiamento fermo anche nel momento in cui si devono prendere decisioni difficili. A suo avviso, è necessario recuperare giocatori chiave anche a costo di esclusioni che possano sollevare polemiche. L’esempio di Rafael Leao, che è riuscito a ritornare nei ranghi, è positivo e spera che una simile situazione si presenti anche per il terzino sinistro Theo Hernandez.
Tuttavia, Tassotti mette in guardia sull’idea che ci sia un solo colpevole per questa situazione. Le responsabilità sono molteplici e l’inizio del percorso di Fonseca non è stato semplice, con vari eventi che hanno influenzato l’andamento della squadra. L’ex calciatore ha anche notato una relativa assenza di comunicazione da parte della dirigenza, un aspetto che potrebbe influenzare negativamente l’autorevolezza dell’allenatore e l’unità del gruppo.
Un’analisi schietta delle performance e la consapevolezza delle sfide sono necessarie per il Milan in questo momento critico. La speranza rimane quella di rivedere presto una squadra competitiva e capace di entusiasmare i propri tifosi come un tempo.