Daniela Di Sora: tre decadi di Voland, l’editoria indipendente tra sfide e passioni

La casa editrice Voland, fondata da Daniela Di Sora, si distingue per la pubblicazione di autori poco conosciuti e un impegno verso la qualità nella narrativa italiana e internazionale.
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La storia di Voland, una casa editrice che ha saputo imporsi nel panorama letterario italiano, è intrecciata con quella di Daniela Di Sora, la sua fondatrice. Con oltre trent’anni di esperienza, Di Sora ha affrontato sfide e soddisfazioni, plasmando la narrativa italiana e internazionale attraverso scelte editoriali mirate e una particolare attenzione agli autori poco conosciuti. In un recente incontro a Roma, alla Libreria Spazio Sette, ha raccontato il viaggio di Voland, il suo legame con Amélie Nothomb e lo stato attuale della narrativa italiana.

La nascita di Voland: un impulso da un momento storico

Voland è stata fondata nel dicembre del 1994, un’epoca in cui la società era in fermento e l’arrivo di Berlusconi al governo rappresentava un cambiamento epocale. Questo contesto ha spinto Di Sora a lanciarsi nell’editoria, nonostante le incertezze e i rischi che comportava. “Era necessario scendere in campo anche noi,” afferma, sottolineando come la cultura potesse rappresentare una voce di reazione. Così, in un periodo di crisi e cambiamento, Voland è diventata una delle nuove realtà editoriali, insieme ad altre come Minimum Fax.

Questo progetto è stato alimentato dalla passione per la letteratura, in particolare per quelle slave. Di Sora ha conosciuto e studiato a fondo le lingue russo, bulgaro e ceco, una preparazione che ha avuto un impatto decisivo nella sua carriera. La fondatrice riconosce che la letteratura è un potente strumento di cambiamento e comunicazione, fondamentale per unire le diverse culture. L’amore per i libri è iniziato fin da giovane, quando a sedici anni si è imbattuta in “Delitto e Castigo” di Dostoevskij, un testo che ha segnato la sua vita, portandola a impegnarsi attivamente nel mondo editoriale.

Amélie Nothomb: da colpo di fulmine a una collaborazione duratura

Uno degli incontri più significativi per Di Sora è stato quello con Amélie Nothomb, una scrittrice con la quale ha instaurato una profonda amicizia, oltre che una fortunata collaborazione editoriale. Questo rapporto è nato casualmente, grazie alla lettura di “Igiene dell’assassino,” da cui Di Sora è rimasta colpita, portandola a intraprendere le trattative per la pubblicazione dei suoi libri in Italia. La determinazione e l’impegno hanno fatto sì che Nothomb rimanesse con Voland, un traguardo di cui Di Sora va fierissima. “C’è un’alchimia tra noi, un affetto e una stima che si sono sviluppati nel tempo,” racconta, evidenziando il legame speciale che la unisce alla scrittrice.

Nothomb è un simbolo del valore della letteratura per la casa editrice e oltrepassa le frontiere linguistiche. Per Di Sora, la pubblicazione di autori internazionali non è solo una scelta commerciale, ma un modo per arricchire il panorama letterario italiano, offrendo ai lettori l’opportunità di scoprire opere di grande valore artistico e culturale.

Voland e lo stato della narrativa italiana: un’analisi critica

Un tema centrale nell’intervista è la salute della narrativa italiana. Di Sora esprime una certa preoccupazione per il numero di libri pubblicati all’anno, che si aggira intorno alle 90.000 uscite, a fronte di un mercato lettori piuttosto ridotto. “Pubblichiamo troppi libri,” osserva, suggerendo che un eccesso di titoli possa danneggiare la qualità e la visibilità delle opere. La mancanza di incentivi per le librerie indipendenti, che spesso si trovano in difficoltà, aggrava ulteriormente la situazione.

L’autrice non si tira indietro dal riconoscere che il livello della narrativa può subire un abbassamento in tempi di crisi. Tuttavia, rimarca l’importanza dei lettori e del loro impulso nel sostenere l’editoria di qualità. Voland, in particolare, mantiene un rigoroso standard qualitativo, scegliendo di pubblicare solo quattro o cinque autori italiani all’anno. Questa selettività si traduce in un’attenzione ai nuovi talenti, puntando sulla qualità piuttosto che sulla quantità.

Le sfide del futuro: progetti e aspettative per Voland

Guardando avanti, Di Sora ha in serbo per il 2024 alcune novità emozionanti. Tra queste, il libro ‘Portofino blues’ di Valerio Aiolli, un’opera che affronta un evento drammatico che ha segnato la cronaca italiana. Sarà un noir ispirato a storie vere e esplorerà le connessioni tra finzione e realtà. Anche Nothomb è attesa con “L’impossibile ritorno,” dove affronta temi legati al suo passato giapponese.

Il futuro di Voland continua a essere scritto, con ambizioni di oltrepassare le barriere editoriali e promuovere autori di qualità, affrontando le sfide di un mercato in continua evoluzione. Anche se il settore è complesso e ricco di insidie, la passione di Daniela Di Sora per la letteratura rappresenta un faro di speranza e una spinta per mantenere viva l’editoria indipendente in Italia.

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