Tempesta nei mercati finanziari
I recenti dazi introdotti dagli Stati Uniti hanno provocato una vera e propria tempesta nei mercati finanziari a livello globale, con ripercussioni significative che si sono avvertite da Milano a Wall Street. In un clima di crescente preoccupazione economica, Milano ha registrato una flessione del 2,8%, mentre Parigi ha subito un calo del 3%. Wall Street, da parte sua, ha chiuso con un decremento del 2,76%, e il Nasdaq ha visto una caduta di oltre il 4%.
Crollo del prezzo del greggio
A rendere la situazione ancora più critica è stato il crollo del prezzo del greggio, con il Wti che è sceso del 7%, attestandosi a 66,67 dollari al barile. Le nuove tariffe commerciali sull’acciaio hanno avuto un impatto devastante su aziende come Tenaris e Saipem, che hanno registrato perdite rispettive dell’8,22% e del 6,86%. Anche il settore energetico ha risentito della crisi, con titoli come BP e Shell che hanno subito cali significativi, rispettivamente del 5,52% e del 4,57%. A complicare ulteriormente il quadro, le scorte di petrolio sono aumentate inaspettatamente di oltre 6,15 milioni di barili.
Flessione del dollaro e dell’oro
In questo clima di incertezza, il dollaro ha mostrato segni di debolezza, scendendo a 0,9 euro e 0,765 sterline, con un calo del 2% e dell’1,1%. Anche l’oro ha ceduto lo 0,78%, portandosi a 3.071,42 dollari.
Settore bancario sotto pressione
Il settore bancario è stato particolarmente colpito, con istituti come Standard Chartered e HSBC che hanno visto i loro titoli scendere rispettivamente del 10,41% e del 7,46%. Anche le banche italiane non sono state risparmiate: Unicredit ha perso il 6%, mentre Intesa e Banco BPM hanno registrato cali del 4,33% e del 4,21%.
Colpo al settore del lusso
Il comparto del lusso ha subito un duro colpo, con marchi come Puma e Pandora che hanno visto i loro titoli crollare del 12% e dell’11,34%. Anche nomi storici come Burberry e Swatch non sono stati immuni, con perdite rispettivamente dell’8,07% e del 6,95%. Le case automobilistiche hanno mostrato una certa cautela, con Renault e Stellantis che hanno registrato cali del 2,89% e del 2,98%, mentre Ferrari e Porsche hanno mantenuto perdite più contenute.