Delmastro elogia la riforma della giustizia, l’Anm critica il governo per scarsa trasparenza.

tensioni in italia sulla riforma della giustizia tra il governo e l’associazione nazionale magistrati, con il sottosegretario delmastro che sostiene la riforma e l’anm che esprime preoccupazioni.
"Delmastro sostiene la riforma della giustizia, mentre l'Anm denuncia la mancanza di trasparenza del governo." "Delmastro sostiene la riforma della giustizia, mentre l'Anm denuncia la mancanza di trasparenza del governo."
Delmastro sostiene la riforma della giustizia del 2025, mentre l'Anm accusa il governo di mancanza di trasparenza

Il dibattito sulla riforma della giustizia in Italia si fa sempre più acceso. Nel 2025, il sottosegretario Andrea Delmastro esprime il suo sostegno a questa iniziativa, mentre l’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) si oppone con fermezza, evidenziando le tensioni all’interno del sistema giudiziario.

Le dichiarazioni di Andrea Delmastro

In un colloquio informale, Delmastro ha chiarito che un articolo di stampa ha frainteso le sue affermazioni sulla riforma. “Ribadisco che l’impianto della riforma è ottimo e che nella maggioranza c’è una totale condivisione delle misure adottate”, ha dichiarato il sottosegretario. La sua intenzione è quella di accelerare l’approvazione della riforma, sottolineando l’importanza di garantire una vera indipendenza della magistratura dalla politica.

Delmastro ha spiegato che durante la stesura della riforma si è discusso su due opzioni: un Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) unico o due distinti. “La soluzione finale, pur con le sue sfumature, è sostenuta senza esitazioni da tutto il centrodestra”, ha aggiunto, respingendo le interpretazioni alternative come distorsioni della realtà.

In un’intervista con ‘Il Foglio’, il sottosegretario ha messo in guardia sui rischi legati alla creazione di un doppio Csm, avvertendo che ciò potrebbe portare a una situazione in cui i pubblici ministeri potrebbero essere eccessivamente influenzati dal potere esecutivo. “Dare un Csm al pm è un errore strategico”, ha affermato, evidenziando le potenziali conseguenze negative di tale scelta.

La risposta dell’anm

La reazione dell’Anm è stata immediata. Rocco Maruotti, segretario dell’associazione, ha dichiarato che le affermazioni di Delmastro rivelano la vera natura della riforma: “Questa riforma da sola non basta e sarà necessario portare il pubblico ministero sotto le direttive del potere esecutivo”. Secondo Maruotti, le parole del sottosegretario chiariscono che la riforma non solo non migliorerà il sistema giudiziario, ma servirà anche a sottoporre i magistrati al controllo del governo.

Maruotti ha sottolineato che, da oggi, sarà più difficile per l’esecutivo sostenere che la riforma non avrà conseguenze. “Le dichiarazioni di Delmastro confermano le nostre preoccupazioni”, ha concluso, evidenziando come la riforma possa compromettere l’autonomia della magistratura.

La tensione tra il governo e l’Anm mette in evidenza le sfide che l’Italia deve affrontare nella riforma del proprio sistema giudiziario, con le parti coinvolte che continuano a discutere su come garantire un equilibrio tra indipendenza e responsabilità.

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