Digiuno intermittente: uno studio rivela un legame con l’aumento del desiderio sessuale maschile

digiuno intermittente aumenta il desiderio sessuale maschile: studio rivela collegamenti sorprendenti e potenziali implicazioni per la salute umana e il trattamento dei disturbi sessuali.
"Immagine che illustra il legame tra digiuno intermittente e aumento del desiderio sessuale maschile, secondo uno studio recente." "Immagine che illustra il legame tra digiuno intermittente e aumento del desiderio sessuale maschile, secondo uno studio recente."
"Digiuno intermittente e desiderio sessuale maschile: uno studio del 2025 svela nuove connessioni."

Un nuovo studio ha rivelato un sorprendente legame tra il digiuno intermittente e l’incremento del desiderio sessuale maschile, offrendo nuove prospettive sulle potenzialità di questo regime alimentare. I ricercatori del Centro tedesco per le malattie neurodegenerative (Dzne), in collaborazione con esperti della Qingdao University e della University of Health and Rehabilitation Sciences, hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista *Cell Metabolism*. La scoperta, avvenuta nel marzo 2025, ha messo in luce un fenomeno inaspettato: i topi maschi anziani sottoposti a digiuno intermittente mostravano un notevole aumento della libido.

Scoperta inaspettata

Il team di ricerca, guidato dal dottor Dan Ehninger, stava inizialmente indagando sull’impatto del digiuno sulla prole dei roditori maschili. Tuttavia, si sono imbattuti in un fenomeno curioso: i topi maschi che avevano digiunato per periodi prolungati si rivelavano particolarmente prolifici. “È stato un po’ come fare il detective per scoprire la vera causa”, ha commentato Ehninger. I risultati hanno dimostrato che, contrariamente alle aspettative, i maschi a digiuno presentavano un comportamento sessuale significativamente più attivo rispetto ai loro simili con accesso illimitato al cibo. Questo incremento dell’attività sessuale ha portato a una maggiore produzione di prole, suggerendo che il digiuno potrebbe influenzare il comportamento riproduttivo in modi inaspettati.

Il regime alimentare dei topi prevedeva un ciclo di 24 ore di digiuno alternato a 24 ore di alimentazione senza restrizioni. Durante un periodo di 22 mesi, i maschi sono stati isolati dalle femmine e solo successivamente sono state introdotte femmine di tre mesi, allevate senza limitazioni dietetiche. Sorprendentemente, anche i topi più giovani, alimentati normalmente, hanno mostrato un aumento dell’attività sessuale quando esposti a maschi in digiuno.

Meccanismi neurochimici

L’analisi dei risultati ha spinto i ricercatori a esplorare i neurotrasmettitori coinvolti nel comportamento sessuale. In particolare, la serotonina, un messaggero chimico noto per le sue proprietà inibitorie, era presente a livelli insolitamente bassi nei topi maschi attivi sessualmente. “Questi topi erano sessualmente disinibiti, e la consueta moderazione regolatrice era diminuita”, ha spiegato Ehninger. La serotonina è prodotta principalmente nel tratto gastrointestinale e la sua sintesi dipende dal triptofano, un amminoacido che deve essere assunto attraverso la dieta.

I topi che seguivano il regime di digiuno avevano consumato circa il 15% in meno di calorie rispetto al gruppo di controllo, il che ha portato a una riduzione dell’assunzione di triptofano e, di conseguenza, a una diminuzione della serotonina. “Non sappiamo se la riduzione della serotonina si verificherebbe anche con altri tipi di digiuno“, ha affermato Yu Zhou, il ricercatore cinese che ha guidato il team. “Sarà necessario approfondire ulteriormente la questione”.

Implicazioni per gli esseri umani

Le implicazioni di questo studio potrebbero estendersi oltre il mondo animale. Ehninger ha suggerito che i meccanismi osservati nei topi potrebbero avere un corrispettivo negli esseri umani. “Ritengo sia molto plausibile che il desiderio sessuale negli esseri umani possa essere influenzato dal digiuno, non solo negli uomini, ma anche nelle donne”, ha affermato. Questo potrebbe aprire nuove strade per trattamenti per coloro che soffrono di disturbi del desiderio sessuale, una condizione nota come “disturbo del desiderio sessuale ipoattivo”, che colpisce in particolare gli anziani.

La ricerca sul digiuno intermittente continua a guadagnare attenzione, e i risultati di questo studio potrebbero rappresentare un passo importante verso la comprensione di come le abitudini alimentari possano influenzare non solo la salute fisica, ma anche quella sessuale. Con ulteriori studi, potrebbe emergere un nuovo approccio terapeutico per affrontare la mancanza di libido, potenzialmente migliorando la qualità della vita di molte persone.

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