Domenico Dolce e la Sua Visione della Moda
Domenico Dolce, una vera e propria icona della moda italiana, ha recentemente condiviso la sua visione unica e personale del settore durante il festival “Forma – Prospettive di Moda, Arte e Creatività”, che si è svolto alla Nuvola di Fuksas il 21 e 22 marzo 2025. Questo evento ha riunito giovani talenti e professionisti del settore, offrendo una serie di workshop, performance e incontri con figure di spicco come Giancarlo Giammetti e Maria Grazia Chiuri di Dior.
Le radici di Dolce
Originario di Polizzi Generosa, un piccolo comune siciliano, Dolce ha raccontato come la sua infanzia sia stata fortemente influenzata dalla sartoria della madre. “Non giocavo con i trenini, ma con le pezze di stoffa che avanzavano”, ha condiviso, evidenziando il ruolo cruciale delle esperienze personali nella formazione della propria identità creativa. La sua carriera è iniziata in modo inaspettato: dopo un tentativo di studiare architettura, ha lasciato l’Accademia Marangoni di Milano, ma non prima di aver compreso che l’autenticità è il vero cuore della moda. “La scuola è un modello formativo, ma alla fine siete voi a dover raccontare la vostra storia attraverso ciò che create”, ha affermato.
Un inizio straordinario
La prima sfilata di Dolce, insieme al suo partner Stefano Gabbana, risale al 1985, segnando l’inizio di una carriera straordinaria. “Eravamo a un passo dalla fame, ma quella sfilata, intitolata ‘Donne vere’, è stata un successo. Abbiamo chiamato le nostre amiche a sfilare perché non avevamo i soldi per le modelle”, ha ricordato con un sorriso. La loro etichetta D&G, emersa dallo street style newyorkese negli anni ’90, ha chiuso dopo diciotto anni, mentre la loro alta moda ha preso piede undici anni fa, con l’intento di lasciare un segno duraturo nel panorama della moda.
La valorizzazione degli artigiani
Dolce ha anche espresso preoccupazione per il riconoscimento del valore degli artigiani, spesso trascurati e sottovalutati. “Le grandi aziende producono borsette, non vestiti. È come se a cena si ordinasse solo dessert”, ha commentato, invitando a riflettere sull’importanza della creatività e della manualità. “Cosa studiate a scuola? La storia della moda non è solo sulle borse, ma su come vestivano le persone”, ha aggiunto.
Relazioni con la stampa e visione della bellezza
Riguardo ai rapporti con la stampa, Dolce ha ammesso che non sempre sono stati facili. Ha citato un’intervista in cui una giornalista gli chiese se un uomo non si vergognasse a portare a cena una donna in corsetto. “Le ho risposto che da bambino vedevo mia madre in sottoveste e la trovavo bellissima”, ha spiegato, evidenziando le sue radici siciliane e la sua visione della bellezza.
La mostra “Dal cuore alle mani”
Infine, Dolce ha parlato della sua mostra “Dal Cuore alle Mani”, già esposta a Milano e ora a Parigi fino al 31 marzo 2025. A Roma, dal 13 maggio al 13 agosto, la mostra si arricchirà di una nuova sezione, “Anatomia Sartoriale”, dove i visitatori potranno scoprire i dettagli interni degli abiti. “Grazie all’assessore Alessandro Onorato, ho trovato a Palazzo delle Esposizioni un luogo meraviglioso per portare la nostra arte a Roma”, ha concluso, con l’entusiasmo di chi sa che la moda è una forma di espressione che va oltre il semplice abbigliamento.