Inquietante avvistamento sul lago maggiore
La situazione sul Lago Maggiore sta assumendo toni sempre più preoccupanti. Un drone di origine russa è stato avvistato in volo sopra la sede del Joint Research Centre della Commissione Europea a Ispra, il che ha portato all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Milano. L’ente ha avviato un fascicolo per spionaggio politico o militare, aggravato dalla finalità di terrorismo, in base all’articolo 257 del codice penale, che punisce comportamenti in grado di arrecare grave danno a un Paese.
Dettagli dell’incidente
Il 31 marzo 2025, i responsabili del Centro comune di ricerca europeo hanno lanciato l’allerta, utilizzando un sistema di rilevamento che ha intercettato almeno cinque passaggi del velivolo non identificato. Questo evento ha immediatamente catturato l’attenzione delle autorità , che ora nutrono preoccupazioni per la sicurezza nazionale. A breve distanza dalla sede di Ispra, si trovano anche gli stabilimenti di Leonardo, un’importante azienda del settore aerospaziale, fondamentale per la difesa italiana.
Indagini in corso
Il pool dell’Antiterrorismo, in collaborazione con il personale del Ros, si riunirà nel pomeriggio presso la Procura per analizzare gli elementi raccolti e pianificare i prossimi passi dell’indagine. La Procura di Milano, sotto la direzione del procuratore Marcello Viola e dell’aggiunto Eugenio Fusco, insieme al pm Alessandro Gobbis, sta seguendo attentamente la vicenda, che ha sollevato preoccupazioni anche a livello politico, sia in Italia che in Europa.
Caratteristiche del drone
Si sospetta che il drone possa essere dotato di telecamere e strumentazioni sofisticate, capaci di catturare immagini dettagliate anche in condizioni di scarsa illuminazione e di realizzare mappature tridimensionali. Tuttavia, dopo i ripetuti sorvoli, il velivolo non è più riapparso, lasciando dietro di sé solo interrogativi.
Collegamenti con indagini precedenti
Le autorità si mostrano cautamente ottimiste, ma ammettono che è ancora troppo presto per stabilire se ci sia un legame con un’indagine precedente. Nel novembre scorso, due imprenditori brianzoli erano stati accusati di collaborare con l’intelligence russa per mappare i sistemi di videosorveglianza di Roma e Milano, ricevendo in cambio compensi in criptovalute. La questione si complica ulteriormente, e il mistero attorno a questo drone continua a crescere, attirando l’attenzione di esperti e autorità di sicurezza.