Rik van Looy, una figura leggendaria del ciclismo belga e sportivo di fama mondiale, ci ha lasciati all’età di 90 anni. La sua morte è avvenuta tra la notte di martedì 17 e mercoledì 18 dicembre, circondato dall’affetto della sua famiglia. Van Looy è ricordato per il suo incredibile palmarès, che include tutte le cinque Monumento e due titoli mondiali, rendendolo una vera e propria icona del ciclismo. La sua scomparsa ha colpito profondamente il mondo del ciclismo, segnando la fine di un’era.
Vita e carriera di Rik van Looy
Nato nel 1933 a Herentals, Rik van Looy ha dato inizio a una carriera che avrebbe rivoluzionato il ciclismo. Esordì tra i professionisti nei primi anni ’50, e ben presto il suo talento emerse in un panorama competitivo dominato da corridori straordinari. Tra il 1956 e il 1970, Van Looy ha collezionato un numero impressionante di vittorie, per un totale di 367, confermandosi come uno dei migliori ciclisti dell’epoca. Il suo viaggio sportivo iniziò con la squadra Faema, dove si affermò come uno dei leader, prima di trasferirsi alla Flandria dove continuò a brillare. Ad oggi, è l’unico ciclista ad aver conquistato tutte le otto classiche originali, tra cui le cinque Monumento e altre storiche corse come la Freccia Vallone e Parigi-Bruxelles.
Le vittorie che lo hanno reso un’icona
Il palmarès di Rik van Looy è sorprendente e racconta di un atleta che ha saputo imporsi in tutte le discipline del ciclismo. Tra i suoi trionfi, spiccano le tre vittorie nella celeberrima Parigi-Roubaix, due al Giro delle Fiandre e una alla Milano-San Remo, per citarne solo alcune. Ha trionfato in competizioni di grande prestigio, rendendo la sua carriera indimenticabile. La sua capacità di vincere corse in volata, unita a una straordinaria abilità nelle salite, lo resero un ciclista completo e temuto dai suoi avversari. Inoltre, Van Looy ha vinto diverse tappe nei tre grandi Giri: 18 nella Vuelta, 12 nel Giro d’Italia e 7 nel Tour de France, a dimostrazione della sua versatilità.
Il dramma del mondiale e l’eredità duratura
Nel corso della sua carriera, Rik van Looy ha anche vissuto momenti drammatici. Dopo aver conquistato il bronzo nel 1960 e l’oro nel 1961, la corsa iridata del 1963 si trasformò in un incubo per lui. A Ronse, il ciclista belga, allora 30enne, si trovò a dover affrontare una situazione inaspettata: il suo gregario Benoni Beheyt non lo sostenne, condannandolo a una deludente medaglia d’argento. Questo evento scosse il suo spirito competitivo, ma non minò la sua carriera, che terminò nel 1970.
Rik van Looy ha sempre mantenuto un legame forte con il mondo del ciclismo, diventando direttore sportivo di diverse squadre e contribuendo allo sviluppo di giovani talenti nella Vlaams Wielerschool. Questo impegno per il ciclismo giovanile e la sua città natale, Herentals, hanno ulteriormente rafforzato la sua eredità. La sua figura rimarrà per sempre scolpita nella storia del ciclismo belga, testimonianza di passione e dedizione a uno sport che ha tanto amato.
Le vittorie che l’hanno consacrato
La carriera di Rik van Looy è costellata di successi e riconoscimenti. Tra le sue principali vittorie si annoverano:
- Coppa del Mondo: 1960 e 1961
- Campionati Nazionali: 1958 e 1963
- Parigi-Roubaix: 1961, 1962 e 1965
- Giro delle Fiandre: 1959 e 1962
- Milano-Sanremo: 1958
- Liegi-Bastogne-Liegi: 1961
- Giro di Lombardia: 1959
- Gand-Wevelgem: 1956, 1957 e 1962
- Parigi-Bruxelles: 1956 e 1958
- Parigi-Tours: 1959 e 1967
- Freccia Vallone: 1968
- Tour de France: 7 vittorie di tappa e classifica a punti
- Giro d’Italia: 12 vittorie di tappa e classifica delle montagne
- Vuelta di Spagna: 18 vittorie di tappa e classifica a punti
Rik van Looy non sarà ricordato solo per i suoi trofei, ma anche per l’impatto duraturo che ha avuto sul ciclismo, un legame che continuerà a vivere nel cuore degli appassionati.