Il mondo della Formula Uno è in lutto per la perdita di Eddie Jordan, il fondatore del celebre team che porta il suo nome, scomparso all’età di 76 anni dopo una lunga lotta contro il cancro alla prostata . La triste notizia è stata annunciata dalla famiglia, che ha rivelato che Jordan è deceduto serenamente a Città del Capo il 20 marzo 2025, circondato dall’affetto dei suoi cari.
Jordan aveva reso pubblica la sua diagnosi lo scorso dicembre, rivelando di combattere una forma aggressiva di cancro che si era diffusa alla colonna vertebrale e al bacino . La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel cuore di molti appassionati di motorsport . “È con profonda tristezza che annunciamo la sua morte”, ha dichiarato la famiglia, evidenziando il carisma e l’ energia che Jordan portava ovunque. “Ci mancherà moltissimo, ma ci lascia tanti bei ricordi”.
La squadra di Jordan
Il team di Formula Uno fondato da Eddie Jordan ha preso parte a 250 gare tra il 1991 e il 2005, lasciando un’impronta indelebile nella storia della competizione. Sotto la sua direzione, la squadra ha conquistato quattro vittorie, tra cui un memorabile doppio podio al Gran Premio del Belgio nel 1998, con Damon Hill al volante. Tuttavia, il contributo più significativo di Jordan alla F1 è stato il debutto di un giovane Michael Schumacher al Gran Premio del Belgio nel 1991, un evento che ha segnato l’inizio di una carriera leggendaria per il tedesco, culminata in sette titoli mondiali.
Il direttore generale della F1 , Stefano Domenicali, ha espresso il suo cordoglio prima del Gran Premio di Shanghai , affermando: “Siamo profondamente addolorati per la perdita di Eddie Jordan . La sua energia e il suo spirito vivranno per sempre nella storia della Formula Uno “. Le parole di Domenicali rispecchiano il sentimento di molti nel paddock, che riconoscono l’impatto duraturo di Jordan nel mondo delle corse.
La vendita del team e il lavoro di opinionista
Nel 2005, Eddie Jordan ha preso la decisione di vendere il suo team, ma non ha mai abbandonato il mondo della Formula Uno . È tornato nel paddock come opinionista, prima per la BBC e poi per Channel 4, oltre a fare apparizioni come presentatore a Top Gear. La sua personalità vivace e il suo approccio genuino hanno reso le sue apparizioni televisive molto apprezzate.
Jake Humphrey, ex collega alla BBC , ha condiviso il suo dolore su Twitter: “Completamente devastato. Eddie ci ha lasciato. La Formula Uno non vedrà mai più una persona come lui”. Humphrey ha ricordato come Jordan illuminasse ogni stanza con il suo sorriso e il suo entusiasmo, sottolineando l’importanza che ha avuto nella vita di molti, non solo come team principal, ma anche come amico e mentore.
Jordan: “Non sprecate o rimandate”
Nel suo podcast Formula For Success, Jordan ha affrontato la sua diagnosi di cancro , lanciando un appello a tutti: “Non sprecate o rimandate. Andate a farvi visitare, perché nella vita avete delle possibilità”. Questo messaggio, carico di urgenza e sincerità, rifletteva il suo approccio alla vita e alla salute.
All’inizio del 2025, Jordan ha anche guidato un consorzio nell’acquisto della London Irish e ha contribuito a un importante accordo da 20 milioni di sterline a stagione per il guru del design di F1 Adrian Newey, trasferitosi dalla Red Bull all’Aston Martin. La squadra ha rilasciato una dichiarazione esprimendo il proprio dolore per la perdita di Jordan , sottolineando il suo impatto duraturo nel mondo degli sport motoristici . Eddie Jordan non era solo un imprenditore di successo, ma un uomo capace di ispirare e motivare generazioni di appassionati e professionisti del settore. La sua eredità vivrà nei cuori di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare con lui.