Appello per un cambiamento di percezione
Il 18 marzo 2025, Roma ha ospitato un evento di grande rilevanza in cui Mariastella Giorlandino ha lanciato un accorato appello per un cambiamento radicale nella percezione delle relazioni di genere. L’incontro, organizzato dalla Fondazione Artemisia e Vite Senza Paura Onlus presso l’Università Guglielmo Marconi, è avvenuto alla vigilia della Festa del papà, evidenziando l’urgenza di affrontare il tema della violenza di genere attraverso l’educazione all’affettività.
Un appello per l’educazione affettiva
Giorlandino ha sottolineato l’importanza di ripartire dall’educazione all’affettività nelle scuole per combattere la violenza contro le donne e superare la mentalità del possesso. “Dobbiamo ridisegnare il rapporto tra il maschile e il femminile, promuovendo il rispetto e l’educazione all’affettività“, ha dichiarato con fermezza. La Fondazione Artemisia, attiva da 40 anni nella lotta contro il mobbing, lo stalking e il bullismo, gioca un ruolo cruciale in questo processo. Giorlandino ha collaborato con il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, per sviluppare programmi scolastici che affrontino queste tematiche, evidenziando che il senso di possesso, presente in entrambi i generi, deriva spesso da una mancanza di affetto.
La voce di chi ha subito
Durante la conferenza, moderata da Simona Izzo, sono intervenuti vari esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura, tutti concordi sull’urgenza di un’azione immediata. Un momento particolarmente toccante è stato quando Daniela Bertoneri, madre di Michelle Caruso, una giovane vittima di violenza, ha condiviso la sua esperienza. La sua testimonianza ha messo in evidenza il dolore di una generazione che sembra aver superato ogni limite, sottolineando la necessità di un cambiamento profondo.
Giorlandino ha ribadito l’importanza di abolire il senso di possesso nelle relazioni, un atteggiamento che si manifesta non solo nelle amicizie, ma anche nei rapporti familiari e sentimentali. Questo modo di pensare porta a considerare l’altro come un’estensione di sé, fino a conseguenze estreme, come l’eliminazione dell’altro quando si allontana.
Un dibattito necessario
Il dibattito ha visto la partecipazione di esperti come il magistrato Fernanda Fraioli e la psicologa Francesca Malatacca, che hanno analizzato la questione da diverse angolazioni: culturale, legale e educativa. Anche Giovanni Carnovale ha contribuito, presentando dati sui rapporti lavorativi tra uomini e donne, un aspetto che si intreccia con le dinamiche di genere.
A chiudere l’incontro è stato Fabio Massimo De Martino, figlio di Mariastella Giorlandino, che ha espresso il suo disagio nel constatare come molti uomini continuino a mantenere una visione distorta del rapporto uomo-donna. La conferenza ha trasmesso un messaggio chiaro: è tempo di agire, educare e costruire una società in cui il rispetto e l’affettività siano al centro delle relazioni.