L’endometriosi rappresenta una sfida considerevole per milioni di donne a livello globale. Un dato preoccupante emerge: oltre il 60% delle giovani che sperimentano dolori mestruali intensi potrebbe già convivere con questa condizione, spesso senza esserne a conoscenza. Questo messaggio è stato lanciato con forza dagli esperti dell’Irccs Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar, in provincia di Verona, in occasione della Giornata mondiale dell’endometriosi, celebrata il 28 marzo 2025.
L’appello degli esperti
“Soffrire durante le mestruazioni non è normale”, affermano i medici dell’istituto, evidenziando l’importanza di non accettare passivamente il dolore. “Ribellatevi a chi vi dice di sopportare”, esortano, invitando le donne a non arrendersi e a cercare una diagnosi adeguata. La rassegnazione, infatti, può triplicare il tempo necessario per ottenere una diagnosi corretta, un problema che colpisce in particolare le giovani. “Il 64% delle ragazze con dolore pelvico associato al ciclo mestruale ha già l’endometriosi, ma non lo sa”, avvertono gli specialisti.
La lotta contro il tabù del dolore mestruale è una priorità per i medici di Negrar, che osservano troppe ragazze costrette a saltare la scuola o a limitare la loro vita sociale a causa della sofferenza. “Le mestruazioni dolorose non devono essere minimizzate”, affermano, richiamando l’attenzione su un problema che, se ignorato, può avere conseguenze devastanti sulla vita quotidiana delle donne.
Cos’è l’endometriosi?
L’endometriosi è una malattia invalidante che colpisce circa 3 milioni di donne in Italia e oltre 150 milioni nel mondo. La sua insidiosità è accentuata da un ritardo diagnostico che può arrivare fino a 7-10 anni. Gli esperti spiegano che la patologia è causata dalla crescita anomala di tessuto simile all’endometrio, che si sviluppa al di fuori della cavità uterina, causando dolori lancinanti e, in alcuni casi, compromettendo la fertilità . “Ogni mese, le donne vivono un vero e proprio ‘incendio’ nell’addome”, commenta Marcello Ceccaroni, direttore del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell’Irccs Negrar.
La diagnosi tardiva è considerata il nemico principale per le donne affette da endometriosi. “La rassegnazione al dolore è una delle ragioni principali per cui molte giovani non cercano aiuto”, avverte Ceccaroni, sottolineando che questo atteggiamento non solo influisce negativamente sulla salute fisica e mentale, ma contribuisce anche a un aggravamento della malattia.
Le cure disponibili
Quando le terapie farmacologiche non sono sufficienti e la malattia avanza, il trattamento chirurgico diventa spesso necessario. Tuttavia, gli esperti del centro veronese avvertono che questo può comportare effetti collaterali significativi. “La tecnica ‘nerve-sparing’, sviluppata a Negrar, rappresenta una soluzione innovativa”, spiegano i medici, evidenziando come questa procedura consenta di rimuovere il tessuto malato preservando il maggior numero possibile di fibre nervose. Questo approccio riduce drasticamente il rischio di disfunzioni post-operatorie, migliorando notevolmente la qualità della vita delle pazienti.
L’Irccs di Negrar si distingue come uno dei centri di riferimento per l’endometriosi, con oltre 1.300 interventi all’anno e un impegno costante nella ricerca e nella formazione specialistica. “Il nostro obiettivo è migliorare le cure e aumentare la consapevolezza su questa malattia”, afferma Claudio Cracco, amministratore delegato dell’istituto, sottolineando l’importanza di un approccio multidisciplinare per affrontare questa condizione complessa.
In un contesto in cui il dolore mestruale è spesso sottovalutato, l’appello degli esperti di Negrar è chiaro: è tempo di rompere il silenzio e affrontare l’endometriosi con la serietà che merita.