Estradizione di Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin: indagini sulla premeditazione

Estradizione di Filippo Turetta in corso dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin

L’ex fidanzato di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta, è stato arrestato dopo una fuga di mille chilometri che si è conclusa su un’autostrada tedesca vicino a Bad Durremberg, nel nord della Germania. La polizia stradale lo ha bloccato sabato sera, a soli 24 ore dal ritrovamento del corpo della giovane studentessa universitaria. L’estradizione di Turetta è già iniziata e il tribunale regionale di Naumburg potrebbe esaminare la richiesta oggi stesso.

Dettagli sull’omicidio di Giulia Cecchettin

Secondo quanto riferito dal medico legale Antonello Cirnelli della Procura di Pordenone, Giulia Cecchettin era già morta quando è stata nascosta nella scarpata della Val Caltea, a Barcis. L’autopsia ha rivelato che la ragazza è stata colpita da almeno venti coltellate al collo e alla testa. Il corpo non presentava segni di caduta o trascinamento, ma le mani e le braccia erano segnate da numerosi tagli, segno del suo tentativo di difendersi. La procura di Venezia si occuperà ora di ricostruire la dinamica dell’omicidio e di effettuare ulteriori accertamenti.

Filippo Turetta acconsente all’estradizione

Filippo Turetta, il 22enne accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, ha già dato il suo consenso all’estradizione. Lo ha confermato il suo avvocato, Emanuele Compagno, che ha parlato con l’avvocato di Turetta in Germania. La procedura di estradizione dovrebbe essere rapida, poiché si tratta di un delitto commesso da un italiano in Italia e non ci sono complicazioni di natura internazionale.

Preparativi per l’estradizione di Turetta

L’Italia ha già tradotto in tedesco il mandato di cattura internazionale e lo ha inviato alle autorità tedesche. Una volta pronta l’estradizione, un team della polizia giudiziaria italiana si recherà in Germania per prendere in consegna Turetta e riportarlo in Italia, mettendolo a disposizione dell’autorità giudiziaria. I magistrati italiani hanno molte domande per il giovane, al fine di chiarire i dettagli ancora mancanti e determinare se ci sia stata premeditazione. Gli investigatori hanno scoperto che Turetta aveva effettuato numerose ricerche su kit per la sopravvivenza in alta quota sul suo computer. Nel luogo dell’aggressione è stato trovato un coltello con la lama spezzata, che verrà esaminato per determinare se sia l’arma del delitto.